Calcio Italiano Galliani: “Rivoglio i delusi di Kakà”

Galliani: “Rivoglio i delusi di Kakà”

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Galliani riapre la campagna abbonamenti

 

gallianiRivoglio allo stadio quei 16mila milanisti che non hanno rinnovato l’abbonamento a causa della vendita di Kakà“. Ricompattato il Milan squadra, Adriano Galliani vuole ricostruire in maniera totale anche il feeling con il pubblico rossonero, o perlomeno con quella parte “dissidente” per le vicende del mercato estivo. E la formula per riportare tutti a San Siro è inedita: “Riapriamo la campagna abbonamenti -annuncia Galliani ai microfoni di Sportmediaset- offriremo una tessera valida per le 10 partite del girone di ritorno, ovviamente a prezzi proporzionali rispetto a quelle originali”.

Voglio scrivere a quei tifosi -ha continuato sul tema Galliani-  non è una questione di qualche milione di euro in più, ma è perché non è possibile vedere solo 40.000 spettatori a San Siro per Milan-Roma o 33.000 per Milan-Parma”.

Sollecitato da Carlo Pellegatti, Galliani ha poi toccato gli altri argomenti di attualità in casa-Milan. Per esempio, quelli relativi a singoli giocatori che, nel bene e nel male, stanno caratterizzando questo spicchio di stagione: “Un rinnovo a Dida? Fino a due mesi fa ero quello che aveva sperperato il denaro della società facendogli il contratto. Per questo non voglio parlare più di contratti, non mi va e basta. Spesso sono i giornali a sollevare la questione dei contratti, i giocatori non ne parlano. Era accaduto anche l’anno scorso con Ambrosini. Vale anche per la questione alzata su Filippo Inzaghi. Il Milan farà la sua politica, alla fine i tifosi vedranno e giudicheranno. Adesso non parlo di mercato“. Con porte del Milan chiuse anche in uscita: “Huntelaar rimane con noi, è confermato. Dzeko? La squadra è fatta dai giocatori che già ci sono, con gli innesti di Beckham e Adiyiah”.

Acquisto senz’altro azzeccato, invece, quello di Thiago Silva: “Baresi e i suoi compagni di reparto dell’epoca, così come Nesta in un altro periodo, hanno fatto la storia del Milan. Thiago Silva è un ottimo giocatore, ma non farei paragoni con Franco Baresi. Deve ancora percorrere tanta strada per raggiungere i mostri sacri. Quando avrà fatto quattro o cinque finali di Champions League ne riparleremo…”. E a proposito di Champions League: “Cosa sceglierei tra 18° scudetto e ottava Champions League? Non ci possono essere dubbi su cosa sia superiore tra un titolo europeo e uno italiano. Moratti stuzzica su questo tema? Siamo il club più titolato al mondo e non rispondo a nessuno”.

Ronaldinho ha detto che questo Milan “è come il Barcellona, diverso dalle altre squadre italiane”. Questo Milan vuole trovare una strada nuova come ai tempi di Sacchi? “E’ un Milan voluto dalla società e interpretato dall’allenatore. Ricordo bene come giocava il Brasile di Telé Santana nell’82, noi assomigliamo abbastanza a quella squadra“. Considerazioni quindi sul Milan “superoffensivo” di Leonardo: “Con quattro giocatori d’attacco questo Milan rischia molto e concede parecchio agli avversari, ma facciamo molto anche noi. E Berlusconi – ribadisce Galliani – è entusiasta di questo modo di giocare. Il nostro allenatore è stato bravissimo a cambiare pelle al Milan coi giocatori che ha a disposizione. Questo modulo nasce nell’intervallo della partita con la Roma, è lì che si è invertita la tendenza e ora sono molto ottimista”.

E’ vero che questo Milan ha una filosofia che è molto sua? “Non voglio parlare di me, questa è la squadra che ha voluto Leonardo e la società ha condiviso tutto. Diciamo che il nostro merito è quello di aver scelto Leonardo“. Con Thiago Silva, Nesta, con questo Pato e con questo Ronaldinho,  senza Kakà e senza Maldini, questo Milan è più forte? “Non voglio fare celebrazioni, abbiamo giocato bene sette partite e i risultati potrebbero darci torto. Dico solo che abbiamo voluto un Milan di un certo tipo, abbiamo avuto coraggio nel prendere per la seconda volta, dopo Capello, un manager e lo abbiamo trasformato in un tecnico“.

Cosa ne pensa della mancata convocazione in Nazionale di Ambrosini? Quanto le dispiace? “Non ho ambizioni da commissario tecnico, per cui lascio a Lippi onori e oneri di convocazioni e scelte“. Una battuta anche sul settore giovanile. “Il nostro settore giovanile è quello che fra tutti ha fornito più giocatori alla Serie A, ma questo la gente troppo spesso lo dimentico. Abbiamo ceduto alcuni giocatori per fare plusvalenze, ma abbiamo anche deciso di investire e potenziare il settore“.

Vicenda Onyewu, come vi state muovendo sull’eventuale indennizzo? “Stiamo vagliando tante cose, non vogliamo rompere i rapporti con la federazione americana. Vedremo…”.


Fonte: Sport Mediaset

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