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Il Napoli esce dall’Europa League con le ossa rotte: Niente miracoli, si pensa al campionato

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NAPOLI CON LE OSSA ROTTE – Non resta che il campionato, ma la delusione è cocente perché non è accettabile il fatto di poter chiudere la propria avventura europea con un bilancio complessivo di 5-0 contro una formazione modesta come il Viktoria Plzen. Il momento è quel che è ed è piuttosto evidente. Gli azzurri sono in flessione fisica e quando non gira Cavani è difficile che riescano a vincere le partite. Tre partite di fila senza gol la dicono lunga…

cannavaroNiente miracoli, il Napoli esce dall’Europa League ai sedicesimi di finale. Come due anni fa, quando a eliminare gli azzurri fu il Villarreal. Questa volta, però, non c’è stato un confronto tirato sino all’ultimo come quello con il Submarino Amarillo. Ma una doppia batosta con il Viktoria Plzen, capace di bissare il 3-0 del San Paolo con un ancora più umiliante 2-0 casalingo. Un’altra serataccia per i partenopei, l’unica delusione italiana in due settimane di coppe europee alquanto soddisfacenti.

TURNOVER E TRIDENTE – Walter Mazzarri, che ha perso per influenza Marek Hamsik, opta per il 4-3-3 ma lascia in panchina Edinson Cavani. Al centro dell’attacco c’è Emanuele Calaiò, con Lorenzo Insigne e Goran Pandev a supportarlo ai lati. Turnover anche in difesa, dove restano fuori Campagnaro e Cannavaro per fare spazio a Gamberini e Rolando, con Maggio e Zuniga esterni. A Donadel la regia, con Inler che parte dalla panchina.

AVVIO RAPIDO, POI IL CALO – La partita inizia su ottimi ritmi, soprattutto per merito di un Viktoria che prova a chiudere subito il discorso qualificazione, quasi non fosse già ipotecato dopo lo 0-3 del San Paolo. La prima occasione, però, è per Insigne che al 6’ ci prova dalla lunga distanza e costringe il balbettante portiere di casa Kozakic a un intervento maldestro. Con il passare dei minuti, però, i cechi addormentano la partita, limitandosi alla gestione del possesso palla a centrocampo. Al 28’ vanno pure vicini al gol con Bakos che non arriva di un soffio su un buon cross di Horvath dalla sinistra. Ma nel complesso la loro vittoria è il controllo dei ritmi, che restano troppo bassi per far sì che il Napoli possa tentare la rimonta.

KOVARIK-TECL, ALTRA BATOSTA – Mazzarri tenta il tutto per tutto in avvio di ripresa, passando al 4-2-4 con Inler e Cavani al posto di Donadel e Behrami. Ma la mossa non sortisce effetto, sbilanciando ulteriormente i partenopei. Cavani ci prova molto ma conclude poco, l’esatto opposto di un Viktoria Plzen che al 51’ trova la stoccata decisiva con Kovarik, bravo a bucare un pessimo De Sanctis di sinistro dopo una spizzata di Bakos. Gamberini lascia il campo per infortunio, mentre i padroni di casa non smettono di giocare. E, anzi, al 74’ piazzano il colpo del definitivo e umiliante ko con Tecl, che come all’andata subentra e segna per il conclusivo 2-0.

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