Calcio Italiano Il Punto sul Napoli: Un campionato da dimenticare

Il Punto sul Napoli: Un campionato da dimenticare

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Una civile contestazione dei pochi spettatori presenti al match e la notevole prestazione della “vecchia guardia” fanno da contorno alla vittoria degli azzurri contro un Chievo già in vacanza.

 

PiàAl triplice fischio finale del Sig. Candussio, arbitro dell’incontro col Chievo, i tifosi del Napoli sono stati “liberati” dall’angoscia che li aveva attanagliati per metà campionato. Inspiegabile la lunga crisi che ha accompagnato la squadra azzurra per tutto il girone di ritorno. Una crisi irreversibile che non trova riscontro in alcuna analoga situazione riguardante una squadra di una qualsivoglia disciplina nel mondo professionistico dello sport in quanto il Napoli aveva tutte le credenziali per poter disputare  un dignitoso campionato e, magari, pur non ripercorrendo nella seconda parte del torneo il cammino intrapreso nel girone di andata avrebbe, comunque, dovuto e potuto centrare l’obiettivo primario predefinito dalla dirigenza azzurra: la partecipazione ad una competizione continentale.

E’ pur vero che infortuni, squalifiche, la giovane età di molti “punti cardini” dello scacchiere azzurro ed alcune direzioni arbitrali sfavorevoli alla squadra partenopea possano aver costituito un notevole handicap per il proseguimento delle ottime prestazioni fornite nella prima parte della stagione ma la valenza dell’organico era tale da poter condurre un campionato con ben altre ambizioni e la dodicesima posizione conseguita, al termine del torneo, non rende giustizia alla seria programmazione attuata dai dirigenti della Società, al “progetto De Laurentiis” ed alle attese di una tifoseria che, dopo anni di sofferenze, aveva intravisto la possibilità di un grande e meritato “riscatto”.

Una stagione da dimenticare ed un’esperienza negativa da ricordare soprattutto in sede di pianificazione degli acquisti per il prossimo campionato. Acquisti più oculati e mirati a colmare i “buchi” in un organico già abbastanza competitivo, avrebbero permesso al Napoli di  “crescere” ulteriormente ed al d.g. Marino di continuare quell’opera intrapresa con successo negli anni precedenti  oltre ad evitare le critiche mossegli da una parte della tifoseria ed opinionismo napoletano. Alcune critiche sono state inopportune ed insensate perché anche un serio e preparato professionista quale è Pier Paolo Marino può ”inciampare” in un percorso irto e difficile come quello napoletano, dove la notevole passionalità e generosità dei tifosi non ammettono errori tali da far risultare la squadra partenopea alla stregua di un “opera” targata: “eterna incompiuta”.

La partita disputata al San Paolo con un Chievo già abbondantemente appagato dalla grande impresa compiuta per aver raggiunto, con una giornata di anticipo, una difficilissima ma meritata salvezza è servita ai tifosi napoletani  per esprimere, in maniera corretta e civile, il loro giustificato dissenso verso la Società, i dirigenti e giocatori. Il San Paolo, per la prima volta in questo campionato, presentava larghi vuoti sugli spalti per cui i tanti striscioni esposti nelle due curve rappresentavano l’unica “triste” coreografia presente nell’impianto flegreo e, quando nel secondo tempo, la curva A ha abbandonato, per una più incisiva protesta, il settore lasciando bene in vista gli striscioni, un velo di malinconia ha avvolto i restanti spettatori.

Ma il popolo partenopeo, anche in situazioni difficili, riesce, facendo un doveroso distinguo, a ringraziare coloro che non hanno tradito le loro aspettative osservando sempre un comportamento irreprensibile sotto il piano dell’impegno e della generosità. In tali situazioni il “cuore” di Napoli batte in sincronismo con il cuore di coloro che hanno onorato ed amato la maglia azzurra, indipendentemente, dai normali risvolti che sono presenti nella loro professione.

Ebbene, in questo inutile match che il Napoli ha sostenuto contro un Chievo già, meritatamente, in “vacanza” l’unico aspetto positivo è stato rappresentato proprio dal  velato messaggio rivolto ai tifosi da alcuni dei  giocatori che hanno il merito di aver riportato la squadra nel calcio che conta. Montervino, Bogliacino e Pià, autori dei tre goal partenopei ed artefici di una ottima prestazione hanno ricevuto gli applausi per avere sempre onorato, anche in questo ultimo impegno, la maglia azzurra. Una citazione particolare va rivolta al capitano Francesco Montervino a cui molti supporter della squadra azzurra vorrebbero rivolgergli un simile messaggio: “In un’era in cui, nel calcio, sono scomparse le ‘bandiere’. In un’era dove il valore aggiunto viene offerto soltanto da coloro che si permettono di calpestare i veri significati della vita. In un’era dove i veri sentimenti non trovano più la giusta collocazione. In un momento in cui molti giocatori, in virtù di opportunistiche considerazioni personali, hanno abbandonato, si  spera momentaneamente, i colori azzurri per poi, magari, proferire frasi di fittizio amore ed attaccamento ai colori di una maglia che hanno suscitato ben altri e significativi sentimenti da parte di coloro che “AMANO” nel vero significato della parola: Sarai pur un’ icona solitaria nella strada che la maggior parte delle persone percorre ma, indubbiamente, un esempio da seguire”.

Fonte:
Goal.com di Vincenzo Vitiello

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