Quattro giorni per rilanciare la Juve. Alberto Zaccheroni non perde un attimo della sua prima settimana intera alla guida dei bianconeri, così a Vinovo si lavora duramente. Il tempo è poco e bisogna sfruttare ogni momento a disposizione. Nella serata d’esordio il nuovo tecnico juventino non ha potuto incidere granché sul gruppo, avendo soltanto due giorni di lavoro alle spalle. Ha notato i pregi e i difetti mostrati nella gara con la Lazio e da ieri ha iniziato a proporre i correttivi e a spiegare in modo più approfondito le sue idee. Ha incominciato con colloqui individuali, utili anche per dare nuove motivazioni ai singoli, in attesa di partire con le prove sul campo. A Livorno bisognerà invertire la tendenza e tornare al successo, che manca dalla trasferta di Parma dell’Epifania, anche se non sarà per niente facile.
IL RILANCIO – Il rilancio della Juve passa da qui: attenzione in difesa, compattezza di squadra, novità tattiche per sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori, Diego in testa. Oggi il brasiliano si è allenato soltanto in palestra, insieme a Felipe Melo. Entrambi dovrebbero comunque rientrare in gruppo domani quando inizieranno le prove di tattica. E se è improbabile che Zaccheroni si affidi subito al 3-4-3, il modulo che ha contraddistinto i successi della sua carriera, non è da escludere comunque qualche correttivo al 4-3-1-2 su cui è stata costruita la Juve. Partendo magari dalla difesa a tre, con due esterni di centrocampo come Caceres a destra e De Ceglie a sinistra abili nella spinta e a ripiegare per comporre una retroguardia a cinque. In attacco, poi, mancando le alternative (soprattutto Iaquinta, ideale per questo modulo) ecco allora Diego, punto focale del gioco negli intendimenti del successore di Ferrara, dietro a Del Piero e Amauri. La rivoluzione dunque si farà per gradi. «Mi aspetto una squadra in crescita», confidava Zac dopo il debutto. Una vittoria a Livorno sarebbe di sicuro un passo importante in avanti.