Calcio Mercato Juve, subito Diego. Poi il resto

Juve, subito Diego. Poi il resto

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Più qualità, un tecnico innovativo (Spalletti e Gasperini in pole), una società solida. Prandelli ha sempre diversi estimatori. Il fattore Lippi

 

DiegoSi inizia bene: perché il contatto per Diego ci sarà. Te­lefonico, dicono alla Juve, ma non c’è da fidarsi troppo in questi ca­si. Perché Klaus Allofs e Alessio Secco magari si sentiranno dav­vero, ma per organizzare un in­contro formale e iniziare la vera e propria trattativa. L’accordo con il giocatore, d’altronde, è sta­to già trovato con tanto di detta­gli. Uno sviluppo importantissi­mo, che va finalizzato al più pre­sto. Esistono delle alternative: Silva, Hamsik e Ribery, tutte piste calde, ma quella per il bra­siliano è bollente. Perché Diego (o chi per lui) deve essere il primo elemento della rivoluzione quali­tativa nella rosa juventina. Se questa stagione ha insegnato qualcosa è che la carenza di cam­pioni nella rosa finisce per farsi sentire nei momenti cruciali e i troppi portatori d’acqua nelle fila bianconere hanno inaridito il gio­co, rendendo meno efficaci anche i campioni che c’erano già.

DIFESA DA RINFORZARE – Non può, però, finire con Diego il rinnovamento della rosa. Serve altro: a centrocampo, in difesa, eventualmente sulla fascia sini­stra. La Juventus sembra, effet­tivamente, concentrata sulla ri­cerca di un difensore. Sono stati seguiti con attenzione Gregory Van der Wiel dell’Ajax, il napo­letano Mariano Santacroce, Vassilis Torosidis dell’Olimpia­cos. Si riparla di un’ipotesi Mexes abbinata al suo attuale mentore, Luciano Spalletti. Molti nomi, una sola certezza: il reparto deve essere rinforzato.

REBUS ALLENATORE – Anche gli altri reparti meritereb­bero una riflessione, molto dipen­de dal sistema di gioco che la Ju­ventus dell’anno prossimo adot­terà. E questo dipende dall’alle­natore che avrà. Claudio Ranie­ri non è più così saldo in sella a dispetto del suo contratto che prevede un altro anno. La società era intenzionata a confermarlo, ma dubbi si stanno insinuando e il finale di stagione sarà decisivo per la sorte del romano. La fina­le di Coppa Italia è un must, il secondo posto anche. Non è solo frutto dell’inevitabile chiacchie­riccio di mercato, infatti, che si torni a parlare di Luciano Spal­letti come candidato per la pan­china juventina. Con l’avventu­ra romana logorata da una sta­gione difficile, il toscano (legato formalmente alla Roma per altre due stagioni) avrebbe voglia di aprire un ciclo vincente altrove: è stimato, ha la benedizione di Marcello Lippi (compagno di… pranzi di Jean Claude Blanc, che in passato aveva suggerito al­la Triade il suo nome al momen­to di congedarsi dalla Juve). Gian Piero Gasperini è una suggestione che, al di là della le­zione inflitta ai bianconeri saba­to sera, sa molto di progetto con­creto. Il suo destino è quello di al­lenare la Juve, il problema è solo sapere quando. La prossima sta­gione potrebbe anche non essere troppo presto, se non altro per­ché il tecnico rossoblù ha un pat­to d’onore con Enrico Preziosi: se chiama una grandissima, può liberarsi senza grossi intoppi. Un patto per la Juve? Cesare Prandelli è il candidato di sempre. E, infatti, resta un no­me papabile anche in questo mo­mento, soprattutto perché, pure lui, sembra vivere con minore passione rispetto al passato il rapporto con la Fiorentina. In ca­so di mancata qualificazione per la prossima Champions anche in casa Della Valle potrebbe esser­ci la tentazione di cambiare timo­niere o comunque di non opporsi a una richiesta di seprazione. A proposito di ex juventini, bisogna tenere conto anche di Antonio Conte, altro profilo da predesti­nato.


Fonte: Tutto Sport di  Guido Vaciago

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