L’EREDE – Il contratto tra Chamakh e il Bordeaux, dicevamo, scadrà a giugno del prossimo anno e finora i tentativi del presidente Jean Louis Triaud di rinnovarlo non hanno portato a nulla. Niente di strano, perché il giocatore appartiene alla scuderia di Pierre Frelot (come Drogba, Malouda, Gallas e tantissimi altri protagonisti del calcio europeo), agente decisamente abile nel monetizzare al massimo quando si trova in posizione di forza. E con Chamakh la situazione è proprio quella, perché molte grandi d’Europa hanno bussato alla sua porta (il Lione per primo, ma il Bordeaux non vuole rinforzare una diretta concorrente) attratte dalla qualità del giocatore e dalla sua condizione contrattuale. In particolare l’ha fatto l’Arsenal di Arsene Wenger e in effetti fino a qualche giorno fa l’operazione in Francia veniva data come praticamente definita. Il tecnico alsaziano ha infatti individuato in Chamakh il sostituto ideale di Emmanuel Adebayor. il problema (per Frelot e il suo assistito) è legato al fatto che Wenger subordina l’acquisto proprio alla partenza del bomber togolese, in un perfetto gioco d’incastri. L’addio all’Arsenal di Adebayor in effetti veniva considerato ineluttabile nei giorni scorsi, invece le pretese di Wenger (33 milioni la richiesta formulata al Milan, che non a caso ha svoltato su Dzeko) hanno frenato le pretendenti e di conseguenza anche il passaggio di Chamakh ai Gunners.
I CONSIGLIERI – In tutto ciò la Juve che c’entra? C’entra, perché Jean Claude Blanc è particolarmente attento a quanto accade oltreconfine per ovvie ragioni nazionalistiche ma pure perché in Francia ha preziosi consiglieri. E la situazione di Chamakh in effetti gli è stata puntualmente segnalata. Il tutto dovrebbe sfociare in un appuntamento (ma potrebbe anche esserci già stato, perché la cortuna fumogena in questi giorni è costantemente presente attorno alla sede della Juve…) e ovviamente è legato all’eventuale partenza di David Trezeguet.