CAMALEONTE – Una Juventus camaleontica, insomma, non soltanto perché ha cambiato modulo rispetto al passato, ma anche perché la squadra si sta abituando a cambiare durante la gara. Spesso accade infatti che Ferrara decida nell’ultima mezz’ora di partita di adottare il più solido 4-4-2. Un esempio è proprio la sfida contro il Genoa: schierata la squadra con il 4-1-3-2, nella ripresa il tecnico bianconero ha inserito Sebastian Giovinco prima come trequartista poi esterno sinistro nel 4-4-2. Altri esempi arrivano dalle partite di Champions League: contro il Bordeaux i bianconeri sono partiti con il 4-3-1-2 per virare verso il 4-4-2 con l’ingresso in campo di Mauro German Camoranesi, contro il Bayern Monaco sono passati dal 4-3-1-2 al 4-1-4-1 quando Christian Poulsen ha sostituito Diego. E chissà che in futuro il tecnico non abbia in serbo altre sorprese, per esempio adottando l’albero di Natale di ancelottiana memoria.
MENTALITA’ – Se Ferrara ama sperimentare e cercare l’assetto migliore, i giocatori invece snobbare la tattica e gli schemi privilegiando l’atteggiamento e i piedi buoni. L’ultimo a esprimersi sul tema è Amauri, pronto al rientro contro l’Udinese dopo aver saltato la trasferta di Bergamo per squalifica.
Fonte: Tutto Sport di Marina Salvetti