Calcio Italiano Leonardo: «Inter, questo è il sogno che cercavo»

Leonardo: «Inter, questo è il sogno che cercavo»

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Moratti e LeonardoCosi Leonardo inizia le sua prime dichiarazione alla sua presentazione: «Una situazione molto affascinante quella che sto vivendo, ho rapporti con tante persone qui, sono tredici anni che sono a Milano, sono anche emozionato perché è un giorno di grandi emozioni, sono romantico, sogno parlo in generale. Non cercavo lavoro, cercavo un sogno il grande stimolo, la grande sfida, e più grande di questa credo non ci sia».

«Il calcio secondo me ci dà questa opportunità, vivi la paura la grande gioia e tante altre emozioni in una sola giornata. È un’opportunità meravigliosa. Aggiungo a tutto il rapporto col presidente, una cosa nata in maniera spontanea, ci scherzavamo anche 10 anni fa. Sono state tante cose che mi hanno portato qua oggi, per me è un giorno molto molto speciale».

«Stiamo parlando di una delle società più importanti nella storia del calcio e io arrivo nell’anno più importante per questa società. Sono felicissimo di questa opportunità»

«Sarò sincero. Ho sempre cercato di essere libero, di essere me stesso. Non è necessario avere mille cose in comune per vivere insieme. Ho vissuto 13 anni al Milan e ringrazierò sempre la società rossonera dove ho fatto il giocatore, il dirigente e l’allenatore. Ho la mia verità, non mi sento colpevole e non ho rimpianti. Ho sempre detto alle persone come volevo stare in certe realtà. La sfida dell’Inter è troppo forte e soprendente, non potevo dire di no».

«Una gioia grandissima, era impossibile dire di no. A questo aggiungo il rapporto con il presidente, nato in maniera spontanea e naturale. Oggi è un giorno molto speciale per me, Moratti farà il presidente e io l’allenatore: ci sarà rispetto per la gerarchia».

«Questa squadra è fatta, c’è, ha una sua identità giocatori sanno come devono giocare cosa devono fare io non devo fare niente devo mettere loro nella condizione migliore per rendere. Non credo nell’appagamento le vittorie portano serenità e tranquillità. L’obiettivo è tornare a fare quelle cose che si facevano nel periodo in cui hanno vinto tutto».

«Questa cosa è cresciuta nel tempo, ma non ho mai pensato che potesse diventare realtà. Il fatto di diventare allenatore ha inciso molto, l’allenatore è un ruolo diverso, molto delicato, le cose cambiano velocemente».

Leonardo crede ancora nello scudetto: «Il campioanto è lungo, ci credo eccome, è vero che è una situazione particolare perché hai 13 punti in meno ma due partite da recuperare, una situazione molto difficile da gestire dal punto di vista psicologico. Al momento una distanza lunga ma basta poco per accorciarla. Il periodo iniziale sarà molto importante».
«Il Milan è la capolista, sicuramente è la squadra che anche matematicamente ha più possibilità di vincere, poi si è anche rafforzata, sicuramente è la favorita, ma non dobbiamo pensare alle nostre cose, ora non dobbiamo pensare a quello che sarà a marzo ma a quello che sarà oggi. Dobbiamo pensare solo a noi e lottare per rientrare nel gruppo delle favorite. Questa squadra è campione del mondo, ha coronato un 2010 unico. Anche se non c’era una sudamericana in finale, non è mai facile vincere quando sei la capolista. Questo deve essere un punto di partenza».

Alla sua presentazione, Leonardo ha parlato del tecnico portoghese, ex tecnico della panchina nerazzurra.  «Josè con me è stato straordinario. L’ho chiamato. Arrivare all’Inter senza passare per Josè è impossibile: Josè è ovunque». «Ci siamo confrontati su tante cose. È una persona geniale che è spiritualmente presente e che ha lasciato tanto all’Inter. Sono molto felice di quello che lui mi ha detto. Lo considero un fuoriclasse: dietro le brillanti conferenze stampa c’è un lavoro infinito. Josè vive per quello, un lavoro infinito che si vede».

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