Da quando a Milanello è sbarcato Balotelli per El Shaarawy è cominciato il periodo buio. Fino a quel momento leader indiscusso e trascinatore del Milan, l’italo-egiziano è fin da subito finito all’ombra su SuperMario che a suon di gol (quasi tutti su rigore, va detto), e grazie ad un appeal mediatico decisamente superiore, si è preso tutta la scena rossonero. El Shaarawy non ne sta imbroccando una che sia una, è finito a fare da comprimario al bresciano e quando questi non c’è stato, vedi l’assenza in campionato di due domeniche fa per infortunio o la Champions League, le cose non sono andate per niente bene: giocatore impacciato, senza forza, precisione e involuto sul piano tecnico-tattico.
Insomma una zavorra per il Milan, situazione che lui sta subendo parecchio e prova ne sia la reazione alla sostituzione di ieri (Milan-Palermo) chiamata da mister Allegri: l’italo egiziano esce ed evita il saluto del tecnico, si dirige direttamente negli spogliatoi ma prima viene fermato da Amelia che sembra dirgli “passa almeno a salutare”. Ma niente, El Shaarawy tira dritto e se ne va. Fosse successo in altre compagini il caos generato sarebbe stato tremendo, tuttavia la reazione dell’attaccante rossonero non va sottovalutata perchè potrebbe scatenare scenari davvero imprevedibili fino a qualche mese fa, l’addio di El Shaarawy non è fantacalcio perchè certamente a fine stagione chiederà la stessa considerazione che il Milan riserva a Balotelli, ed in fondo ha anche ragione se si pensa che superMario viene visto come il salvatore della patria dopo aver timbrato una serie di calci di rigore a discapito di chi ha macinato gol, giocate e corsa tenendo a galla la squadra quando era allo sbando più totale.
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