Calcio Italiano Prandelli: «Dopo la Fiorentina vado in pensione»

Prandelli: «Dopo la Fiorentina vado in pensione»

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Il tecnico: «Voglio vincere qui, mi ispiro alla Samp di Vialli-Mancini. Se togli la Champions a una grande, dai fastidio».

 

PrandelliNè mal di pancia. Nè tantomeno mal di panca. «Sa dove mi vedo dopo la panchina della Fiorentina? Al parco, a godermi il sole, la vita, quel che non ho fatto. E in pensione…». Vuole dire che c’è panchina e panchina. E che c’è solo la Fiorentina. La Fiorentina a vita. Ecco Cesare Prandelli: ragiona su tutto, anche sul contratto.

Ipotizziamo: la famiglia Della Valle le propone un rinnovo. «Quando c’è chiarezza, quando sai di poter dare continuità a un progetto serio, ecco, allora puoi pensare ad ogni cosa. Parlarne ora che ho un contratto fino al 2011 mi sembra prematuro, e forse lo è, ma l’ipotesi di allungamento diciamo che mi può affascinare».

Ciclicamente esplodono rumors: Prandelli viene dato su ogni panca. «Quando ho rinnovato è perché sapevo di avere una proprietà straordinaria, una piazza che ama il calcio come nessuna, un progetto col quale si può vincere. E noi vogliamo vincere. Insieme. Io sono sicuro: resterò qui fino a quando ci sarà questa proprietà».

Bisogna preoccuparsi per un eventuale disimpegno di Diego e Andrea? «No, macché. Non c’è nessun mistero. Fra noi c’è un rapporto veramente importante, e parlando con loro ho capito che hanno voglia di fare le cose con serietà. Per vincere».

Non pensa più all’anno sabbatico? «C’ho pensato. E’ stata una nuvoletta, un’ipotesi. E’ stata».

In questa squadra manca un leader. Lo fa e lo è Prandelli? «Sa chi è il leader? Il gioco. Il lavoro. Poi Jorgensen è stato a lungo fuori, l’anno scorso c’erano Liverani e Ujfalusi. Ecco, io Ufo lo rivorrei, lo chiamavo leader silenzioso».

Quando da fuori dicono che la Fiorentina non cresce mai cosa pensa? «Che è una sciocchezza. Che sono 4 anni di continuità. Ricordiamoci, come dice Corvino, della differenza di budget fra noi e le grandi. E che quando togli per anni la Champions a squadre titolate magari dai fastidio. Non parlo di complotti, ma di fastidio».

Cosa manca alla Fiorentina per essere un Arsenal? «Wenger, che ha operato una rivoluzione, ha citato la Fiorentina come qualcosa di nuovo. L’Arsenal ha cambiato da tempo: ha vinto tanto? No, serve pazienza. Prenda la Samp di Vialli-Mancini: ha pianificato, è cresciuta, ha vinto. Questo è il percorso. Si può fare».

Fonte:
Gazzetta dello Sport

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