La cessione a Fioranelli è questione di ore
Nelle prossime ore — difficile dire se domani o dopo, comunque quando Mediobanca avrà certificato il deposito da 201 milioni versato per acquistare il 67% delle azioni — il passaggio di consegne dovrebbe diventare ufficiale: dopo 16 anni pieni di cose — vittorie, sconfitte, errori, tanta passione —, i Sensi cederanno la Roma a Fioranelli e agli investitori che l’agente italo-svizzero rappresenta. Probabilmente, la notizia oggi verrà data al consiglio d’amministrazione di Italpetroli, la controllante della Roma: è per i suoi debiti (circa 400 milioni) che la Sensi lascia.
Avrebbe voluto conservare una piccola quota e un posto nel cda giallorosso, e Fioranelli era anche disposto. Poi, sono usciti fuori i rinnovi dei contratti a Pradè, Conti e Tempestilli, quelli super ad Aquilani, Juan e Vucinic (tuti fino al 2013), nonostante tra le parti ci fosse un gentleman agreement con cui la Sensi si era impegnata a sospendere qualsiasi rinnovo contrattuale, fino alla chiusura della trattativa. Questa storia dura da mesi: primi contatti a dicembre. Non è stato facile trovare tutti i soldi e stilare i tre contratti di acquisto (per pacchetto azionario, marchio e Trigoria), cui mancano solo le firme finali (e subito dopo verrà lanciata l’Opa). Questa settimana comincerà la gestione Fioranelli. E potrà ripartire il mercato della Roma: ci saranno almeno 40 milioni da spendere. I tifosi già storcono il naso, ne vorrebbero di più. Si dimenticano che con i Sensi si partiva da -35.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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