“La sua è stata un’intervista inopportuna. Ci sono tante cose sbagliate nelle sue dichiarazioni, poi è sempre un tesserato della Roma e deve essere a nostra disposizione”. Alla vigilia della sfida di campionato con il Bologna, in programma domani all’ora di pranzo, il tecnico giallorosso Zdenek Zeman ammette di non aver gradito l’intervista rilasciata dal portiere olandese Stekelenburg, ormai sempre più ai margini della squadra.
“Dove non c’è disciplina è più difficile – sottolinea il tecnico boemo in conferenza stampa a Trigoria – A Roma l’ambiente è più difficile, grazie anche ai giornalisti, che chiamano i ragazzi nonostante non possano parlare. Questo però non influisce sulle prestazioni, per me contano più i fatti delle parole”.
SERVONO REGOLE SCRITTE – Non è un’accusa diretta alla società, ma poco ci manca. I tanti screzi che in questa stagione stanno capitando tra i singoli giocatori della Roma (da Osvaldo a De Rossi, da Marquinho a Stekelenburg) e Zdenek Zeman sono addebitabili alla mancanza di un ‘codice etico’ scritto che spetta alla società dettare. “Io ho discusso con tutti i 25 – spiega Zeman nella conferenza stampa alla vigilia della trasferta di Bologna – Io sono qui per migliorare, se qualcuno non lo convinco provo a farlo, ma purtroppo non abbiamo un regolamento scritto per il comportamento. Questo per me non è un problema, io cerco di fare il mio e fare il meglio anche per loro, non faccio l’allenatore per me. Con la società ne abbiamo parlato, di solito tocca a questa scrivere le regole – conclude Zeman – Speriamo che ci rendiamo conto che la disciplina è la cosa più importante in una collettività”.
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