Calcio Italiano Serie A: Catania-Genoa 3-2

Serie A: Catania-Genoa 3-2

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Dopo il pari ottenuto a casa Zeman, il Catania conferma l’ottimo avvio di stagione battendo il Genoa per 3-2. La squadra di Maran parte forte ma sciupa troppo. Così, al 26′, Kucka sfrutta l’assist delizioso di Immobile e porta avanti il Grifone. La pressione etnea non si arresta e dà i suoi frutti nella ripresa: fra il 21′ e il 23′ Bergessio ribalta tutto. Jankovic (81′) aggancia il pari, ma Lodi su punizione scrive la parola fine.

LA PARTITAlodi_catania

Al termine di 90′ matti da legare, il Catania si conferma bravo e astuto, divertente e tremendamente cinico. Come se l’avvicendamento in panca fra Montella e Maran non avesse spostato di un millimetro le convinzioni e le abilità di un gruppo di giocatori – peraltro – rimasto quasi identico allo scorso anno. Pochi innesti di mercato: uno su tutti, Lucas Castro. Un argentino capace di condensare in pochi istanti lo spirito e gli umori di questa squadra: entrato in campo al 10′ della ripresa (al posto del malconcio Almiron), si fa subito ammonire per eccessiva irruenza. Ma, sotto di un gol, si rimette in carreggiata, creandosi da solo la chance del pari (fallita) e – poi – recapitando a Bergessio l’assist dell’1-1, quello vero stavolta.

Bene, il Catania è come Castro. Partenza a razzo e beffa dietro l’angolo: le occasioni iniziali di Barrientos e Bergessio gridano vendetta, ma al 26′ Kucka si apposta sotto porta e manda in rete il cioccolatino recapitatogli da Immobile. Uno squarcio di luce a sorpresa, che colloca il ‘Grifone’ in testa al campionato. La gara, ovviamente, non cambia di una virgola: Catania in pressing e sciupone all’inverosimile, Genoa accorto e sotto pressione. In una versione che pochi mesi fa – con De Canio ansimante in panchina – non era lontanamente immaginabile. Soffre bene il Genoa, e trova sempre qualcuno disposto ad immolarsi per la causa (in chiusura di tempo Antonelli contrasta Lodi). Inoltre, può puntare su Immobile, che fa reparto da solo: proteggendo palla e sgusciando via con una facilità a tratti disarmante. Vargas, all’esordio con la nuova maglia, fa il minimo sindacale ma si guadagna la pagnotta e, fino al 21′, nonostante gli svarioni di Sampirisi sulla destra, anche la difesa (lo scorso anno la più battuta del campionato con 69 gol al passivo, ndr) si stringe attorno e Granqvist e tiene botta.

Poi arriva Castro. Incursione semifortunosa e palla a un irritante Bergessio, che con lo scavetto supera Frey. Passano pochi istanti e, su azione da calcio d’angolo, ancora ‘El Toro’ svetta in piena area (stavolta la difesa è in bambola) siglando il 2-1 che esplodere il vecchio Cibali. Frittata rigirata. E’ un ambaradan coinvolgente che non si spegne con la rimonta catanese, ma che finisce con l’esaltare la maturità delle due squadre. Il Genoa, infatti, non si siede mai. Sa di dover cambiare registro e prova a farlo. Lavora ai fianchi della difesa avversaria e Jankovic, dai venticinque metri, assapora il gusto della follia: destro imparabile nell’angolino. E’ l’ennesima pietra miliare di una partita che di finire non vuol saperne. Passano 2′ e Lodi si presenta ai venti metri: punizione a giro sul primo palo, dall’esito scontato. Il Catania consuma il ribaltone e nel finale resiste al forcing ospite: prima Borriello e Jorquera scuotono Andujar, infine è la traversa a fermare Sampirisi sulla via del 3-3. In fin dei conti – dati e valori alla mano – è giusto così.

LE PAGELLE

Gomez 7 – Nonostante il logorio del mercato e – c’è da giurarci – l’amarezza per aver mancato il grande salto, il Papu non dimentica di essere l’asse portante di questa squadra. Svaria, magheggia, penetra. Cerca i compagni e si presenta al tiro (un po’ fiacco). Nel primo tempo è una spanna sopra tutti

Sampirisi 4,5 – Dopo 15′ di ordinaria amministrazione, perde concentrazione. Il Catania lo punta, lo scavalca con i palloni alti e lo taglia fuori. E’ lui a perdersi Bergessio sul raddoppio. La traversa finale è lo specchio di uan serata da consegnare in fretta alla storia

Biagianti 5,5 – Dopo una stagione in cui non ha mai visto in campo, è al centro dei pensieri di Maran. Ma nella mediana etnea è il meno dinamico. Paga forse un deficit di condizione fisica rispetto ai compagni e si vede nelle piccole cose: come inseguire un pallone o crossare dalla trequarti

Immobile 6,5 – Il vantaggio genoano è quasi tutto farina del suo sacco. E’ la vera spina nel fianco per Legrottaglie e Bellusci, li tiene impegnati a lungo anche se il Grifone, prima del forcing finale, non sfrutta a pieno le sue caratteristiche. La convivenza con Borriello dura pochino, ma va verificata

Bergessio 7 – Irritante fino al gol del pari: litiga con i compagni, scaglia via un pallone (con ammonizione annessa), ma soprattutto sbaglia troppi gol. La sua immensa forza di volontà gli fa perdere lucidità sotto porta. Ma quando la ritrova segna. E avvia la rimonta decisiva

IL TABELLINO

CATANIA-GENOA 3-2
Catania (4-3-3): Andujar 6,5; Alvarez 5,5, Bellusci 6, Legrottaglie 6,5, Marchese 5,5; Biagianti 5,5 (23′ st Izco 6), Lodi 7, Almiron 6 (9′ st Castro 6,5); Barrientos 5,5 (42′ st Sciacca sv), Bergessio 7, Gomez 7. A disp.: Frison, Terracciano, Spolli, Rolin, Capuano, Izco, Salifu, Ricchiuti, Morimoto, Doukara. All.: Maran 7
Genoa (4-3-3): Frey 5,5; Sampirisi 4,5, Canini 6, Granqvist 6, Antonelli 6 (39′ st Moretti sv); Kucka 6, Seymour 5,5 (13′ st Jorquera 5,5), Tozser 6; Jankovic 6,5, Immobile 6,5, Vargas 6 (31′ st Borriello 6). A disp.: Tzorvas, Stillo, Ferronetti, Bovo, Anselmo, Merkel, Bertolacci, Piscitella. All.: De Canio 6
Arbitro: Giannoccaro
Marcatori: 26′ Kucka (G), 21′ st Bergessio (C), 23′ st Bergessio (C), 37′ st Jankovic (G), 39′ st Lodi (C)
Ammoniti: Castro, Bellusci, Bergessio (C), Canini, Seymour (G)
Espulsi: –

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