Calcio Italiano Serie A, I voti della 10^ giornata: Otto-volante Inter

Serie A, I voti della 10^ giornata: Otto-volante Inter

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zanettiVoto 10… all’otto-volante nerazzurro – Sei più due, calcolando Italia ed Europa. La corazzata di Stramaccioni non si ferma più e, pur soffrendo, stende una sfortunata e pasticciona Sampdoria piazzando la sesta vittoria di fila (ottava appunto se si considerano anche i due acuti oltreconfine). L’Inter si candida come la vera anti-Juventus, anche perché nel nostro campionato nessuna squadra si può permettere una potenza offensiva come quella a disposizione di Stramaccioni. Milito-Palacio-Cassano, rappresentano il top nostrano. Sabato sera, comunque, ne sapremo di più.

Voto 9… al nuovo fenomeno bianconero – A Torino è nata una stella. E non tanto per il gol, pesantissimo, all’ultimo respiro. Paul Pogba cresce partita dopo partita, ma la sensazione è che questo 19enne francese ‘scippato’ a Sir Alex Ferguson sia in realtà già pronto per occupare un ruolo da prima donna nella Juve di Conte. Strapotere fisico imbarazzante, facilità di corsa e calcio, tecnica,  grinta e classe, ma soprattutto una personalità mostruosa per avere solamente 19enne. La Juve ha trovato il suo top-player.

Voto 8… al duo Pulga-Lopez – Un ottobre magico. Quattro vittorie consecutive e una classifica che sorride nuovamente alla squadra sarda. Tutto merito della cura Pulga-Lopez? Sì, perché sarebbe un po’ infantile pensare che per trascinare questo Cagliari basti lo scaramantico gesto di Cellino, divoratore di panini. Complimenti a questo duo, capace di rivoltare nel morale e nel gioco uno spogliatoio senza anima, o semplicemente scoraggiato. A tratti, questa Cagliari è sicuramente una delle squadre più divertenti del nostro campionato.

Voto 7… al solito Di Natale – Passano gli anni, e ogni estate ci si chiede se Di Natale sia arrivato ormai al capolinea. Be’, la risposta anche per questa stagione è no. Totò piazza altri due gol, sale a quota 6 sigilli in dieci partite, e salva l’Udinese da una sconfitta che avrebbe potuto segnare negativamente il morale della truppa di Guidolin.

Voto 6… a un Milan ancora a due facce – Pessimo fino al 2-0 di Brienza, sia nell’atteggiamento che nello schieramento tattico. Poi, come spesso gli è capitato in questo avvio di stagione, Allegri si gioca il tutto per tutto con la forza della disperazione. Cambia assetto, ripassa a 4 in fase difensiva, e cala tutto l’arsenale offensivo a disposizione in panchina. Il Palermo arretra, mentre i giocatori rossoneri – forse consapevoli di aver già toccato il fondo – tirano fuori gli attributi e acciuffano un pareggio che salva (per ora) Allegri e la faccia. Ma non basta…

Voto 5… a una Lazio sprecona – La squadra di Petkovic perde un’altra ghiotta occasione per spiccare il volo. Fermata in casa da un Toro coraggioso e granitico, la Lazio vede allontanarsi le prime della classe mentre da dietro il numero delle inseguitrici comincia ad aumentare. Senza Hernanes, e con un Klose inceppato, i biancocelesti faticano a brillare.

Voto 4… ai cartelloni volanti di Verona – Attimi di paura al Bentegodi nel finale che ha consegnato alla truppa di Corini tre punti preziosissimi contro il Pescara di uno Stroppa sempre più in bilico. Il forte vento ha infatti letteralmente sradicato alcuni cartelloni pubblicitari che, spuntoni di metallo compresi, hanno invaso il terreno di calcio rischiando di colpire qualche giocatore. Nessun ferito, e situazione ricucita con un sorriso: il siparietto finale, con alcuni calciatori e il guardalinee Rubino impegnati a ripulire il calcio dagli stessi cartelloni, non deve però far abbassare la guardia. Serve maggiore attenzione, se si vogliono evitare guai potenzialmente molto più gravi.

Voto 3… a un Siena senza carattere – E’ una rarità commentare una squadra di Serse Cosmi uscire dal campo sconfitta al termine di una prova incolore accompagnata da una sensazione condivisa di impotenza. A Calaiò e compagni mancavano, infatti, i famosi ‘occhi della tigre’, una virtù indispensabile per rincorrere una salvezza sempre più complicata e da sempre caratteristica principale di tutte le squadre allenate dal vulcanico allenatore umbro.

Voto 2… Napoli, senza Matador è dura – Una confitta che brucia, ma soprattutto che spinge a meno sei la truppa partenopea dalla Juventus. La formazione di Mazzarri viene punita dalla gemma di Carmona, ma più in generale lascia Bergamo con la sensazione di non essere ancora pronta per lottare per il bottino più prestigioso. Soprattutto quando manca Cavani, l’unico (insieme ad Hamsik) a poter cambiare da solo il volto di questa squadra spuntata in avanti. Una verità semplice e sotto gli occhi di tutti: con buona pace di Mazzarri, ‘costretto’ ad attaccarsi ancora una volta alla sfortuna…

Voto 1… alla Roma che affoga a Parma – Il migliore attacco del campionato (insieme a quello juventino, anche se si contano i tre calcolati nel match vinto a tavolino a Cagliari) non può certo cancellare l’ennesima prova disastrosa di una difesa impresentabile. Diciannove reti subite in 10 (anzi 9, sempre in considerazione della trasferta sarda non giocata) sono obiettivamente troppo per una squadra che era partita – parole del suo tecnico – per partecipare alla corsa Scudetto. Zeman e il suo calcio affogano nella piscina del Tardini, e il salvagente lanciato da capitan Totti a fine partita sembra un po’ inutile per salvare il boemo e raddrizzare una stagione che rischia di emulare quella passata quando alla guida c’era Luis Enrique.

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