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SERIE A, i voti della 25^ giornata: Dieci a Totti a Jovetic e zero a Conte e Mazzarri

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La 25esima giornata passerà alla storia della Serie A come una delle più contraddittorie in stagione. Ribaltoni, sorprese e sorpassi. Ecco il pagellone del weekend lungo al netto del posticipo del “Monday night” Siena-Lazio.

pagellaVoto 10… Alla classe di Totti e Jovetic

Nove gol in campionato, 224 in Serie A di cui 10 contro l’amico Gigi Buffon. Il tutto festeggiato con una botta da 100 e passa all’ora che vale il riscatto per una Roma tremendamente in sofferenza negli ultimi due mesi. Come diceva Luciano Spalletti, quanto tira Totti suonano le campane (a festa, aggiungiamo noi). Lo stesso dicasi per la straordinaria raffigurazione stilistica rappresentata dalla Fiorentina di Vincenzo Montella contro un’Inter inverosimilmente brutta. Con le meravigliose doppiette di Ljajic e Jovetic, il tacco di Aquilani e molto altro. Anche il nostro calcio, a volte, sa essere bello.

Voto 9… All’euro-Catania e Marco Sau

Dopo due partite senza bottino pieno, i rossazzurri tornano in marcia battendo il Bologna e portandosi a quota 39. Una salvezza già in ghiaccio e un sogno ancora vivo, quello di poter accedere alla prossima Europa League. Rolando Maran è meno “televisivo” del predecessore Vincenzo Montella, ma altrettanto efficace. (punti 39 e 39). Che dire, invece, di Marco Sau? Alla prima stagione in Serie A si permette già di salire in doppia cifra agganciando il decimo gol con la doppietta di Pescara. Il modo migliore per archiviare buona parte del discorso salvezza e permettere al Cagliari di dimenticare una delle peggiore settimane di sempre.

Voto 8… Alla riscossa delle genovesi

Per larghi tratti Genoa e Sampdoria sono state due delle più grandi delusioni della stagione. Adesso, però, con Davide Ballardini e Delio Rossi in panchina tutto è cambiato. Il Grifone si è portato a +4 sul terzultimo posto battendo l’Udinese di misura, portando il ruolino di marcia del nuovo tecnico a 8 punti in 4 partite. La Sampdoria ha strappato un punto che vale oro al San Paolo con il quarto risultato utile consecutivo, fermando dopo Roma e Juventus anche il Napoli. Se non sono le squadre del momento, poco ci manca. Nella speranza che il saliscendi stagionale sia finito.

Voto 7… All’effetto Balotelli e all’effetto Cerci

Continua l’onda lunga del ritorno di Mario. Stende il Parma con una grande punizione alla fine decisiva per un Milan che va al piccolo trotto e ha già in testa il Barcellona, segna il quarto gol in tre partite (il terzo da fermo dopo i rigori con Udinese e Cagliari). Riuscendo anche nell’impresa di non innervosirsi più di tanto per le evidenti provocazioni di Coda. Un piccolo prodigio, che vale l’aggancio temporaneo al terzo posto e il sorpasso all’Inter nella settimana che porta al derby. Stesso discorso vale per un altro bizzoso come Alessio Cerci, che ha acceso il Torino in questo freddo inverno e lo sta portando in salvo con prestazioni di straordinaria continuità. Meraviglioso il suo gol all’Atalanta, proprio sotto gli occhi di Cesare Prandelli.

Voto 6… Alla volata per l’Europa

Finalmente ci siamo, allacciate le cinture. Si parte per il tour-de-force finale con vista su Champions ed Europa League. In attesa del verdetto di Siena-Lazio, il Milan aggancia il terzo posto completando una rimonta stratosferica ai danni soprattutto dell’Inter, che scivola dietro e sente il fiato sul collo della Fiorentina a -1. Senza dimenticarsi di Catania a 39 e Roma a 37 punti. Che volata sia.

Voto 5… All’occasione persa dal Napoli

Settimana da buttare per i partenopei, stregati dal San Paolo. Dopo lo 0-3 in Europa League, ecco lo 0-0 con la Sampdoria. Difficile dire quale sia il risultato più doloroso dei due, anche se l’impressione è che alla lunga possa essere più dannosa la mancata vittoria contro i blucerchiati, che avrebbe portato gli uomini di Mazzarri a -2 dalla Juventus. Una tremenda occasione persa.

Voto 4… Alla flessione del Parma

I crociati pagano un calendario difficile e vanno nuovamente ko, per la terza volta nelle ultime sei partite, un lasso di tempo in cui sono riusciti soltanto a pareggiare con Juventus, Chievo e Genoa. Nel 2013 hanno vinto soltanto una volta, peraltro in modo più che faticoso, contro il Palermo. Da allora è iniziato il black-out. Soltanto questione di forma o c’è di più?

Voto 3… Al 2013 di Pescara e Atalanta

Dopo la vittoria di Firenze nel giorno dell’Epifania, gli uomini di Bergodi hanno inserito il turbo ma nella direzione opposta. Quella che porta dritti dritti in Serie B. Cinque sconfitte in sei partite, con un solo pareggio ottenuto a Palermo. La “bellezza” di 16 gol incassati in questo lasso di tempo, con soltanto 3 reti segnate e il terz’ultimo posto divenuto realtà a -4 dal Genoa primo delle salve. Se non è già Serie B, poco ci manca. Una sola vittoria anche per l’Atalanta, che nell’anno nuovo è riuscita a vincere soltanto a Palermo nell’ultima di Gasperini. Per il resto, la miseria di 2 punti in 6 partite, con tre sole vittorie da novembre negli ultimi tre mesi. Occhio…

Voto 2… Alla bruttezza dell’Inter

Sbrindellata, messa in campo male e tremendamente lenta. Ma, soprattutto, una squadra davvero brutta. C’è sconfitta e sconfitta. E mazzate come quella del Franchi danno la dimensione dell’inesistenza di fondo del progetto interista. Se il miglior difensore è ancora Samuel, il miglior centrocampista Cambiasso, il miglior esterno Zanetti e il miglior attaccante Milito, dove si vuole andare?

Voto 1… Ai cori per Milito

La cosa più brutta del weekend arriva venerdì sera, quando gran parte della tifoseria milanista decide di festeggiare il successo ai danni del Parma incitando beffardamente il Principe interista. Non si può fare la morale per i cori altrui quando si fa finta di aver sentito quelli dei propri colori. E non si dica, come sempre, che era una piccola parte della tifoseria…

Voto 0… Alle scuse di Conte e Mazzarri

Sono i primi due della classe, ma si lamentano peggio degli ultimi in classifica. Antonio Conte perde a Roma e si scatena contro la Lega Calcio per i tre impegni in sette giorni. Walter Mazzarri nemmeno parla (per colpa della febbre) e lascia ai propri dirigenti incolpare il campo del San Paolo per il pareggio con la Sampdoria. Prendersi le proprie responsabilità fa male?

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