Calcio Italiano Crollo dell’Inter: 3-1 Catania

Crollo dell’Inter: 3-1 Catania

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Milito non basta, trionfo dei siciliani

 

MilitoDopo una lunga serie di partite utili, l’Inter capolista  viene schiantata dal Catania: 3-1 il clamoroso punteggio per i siciliani, bravi ad assorbire il gol dello 0-1 segnato da Milito al 54’e ad approfittare del cedimento dei nerazzurri, raggiunti al 74′ da Lopez e superati a causa di una sciocchezza di Muntari, che provoca rigore ed espulsione. Mascara, con un “cucchiaio”, segna e Martinez, con un grande assolo, completa il trionfo al 90′.

LA PARTITA
Doveva succedere, prima o poi. Ma non così. E non in questo momento, a quattro giorni dalla partita di Londra che rappresenta le colonne d’Ercole del cammino dell’Inter in Champions League, primo, vero, grande obiettivo di Massimo Moratti e della maggior parte del popolo nerazzurro. Si sapeva che l‘Inter era in flessione, cinque pareggi in sei partite non potevano essere un caso: ma Catania, al di là dell’episodio chiave attribuibile alla follia di un singolo giocatore (Sulley Muntari, giusto per metterlo subito in chiaro), è una sconfitta da iscrivere nella casella “pesanti”. Perché la banda Mourinho è apparsa stanca di testa ancor prima che di gamba, perché certi meccanismi tattici sembrano mostrare la corda in quanto troppo dipendenti da singoli giocatori che, come è normale che sia, possono attraversare il momento buio della stagione. La prova si è avuta proprio nel momento migliore dell’Inter, collocabile nella prima parte della ripresa e corrispondente, giusto per confermare quanto il mondo nerazzurro sia girato alla rovescia, all’inserimento di Quaresma al posto dell’imberbe Mariga. Entrata in campo con un piglio migliore rispetto al primo tempo e capace, alla prima limpida occasione, di colpire (scatto e assist di Eto’o, piatto a porta vuota di Milito), la Beneamata si è trovata in mano i tre punti a dispetto del poco, pochissimo prodotto nella prima parte di gioco. Il Catania, dal canto suo, si è ritrovato intontito, con le ginocchia a terra, pugile toccato dal montante-killer dopo avere condotto agevolmente il match anche senza il pugno del k.o.

Ecco, la “solita” Inter, la macchina perfetta ben conosciuta nei nostri confini avrebbe colto l’attimo, avrebbe spaccato partita e avversario: invece si è vista una squadra compassata, didascalica, né pazza, né spietata, certa, forse, di potere controllare arrivando al 2-0, magari, con qualche bel ricamo. E invece, una delle molte falle apertesi sui lati della difesa (male capitan Zanetti, Maicon con la testa da un’altra parte), ha dato la possibilità al Catania non solo di rialzarsi dal tappeto, ma anzi di cominciare a combattere più e meglio di quanto fatto nel già encomiabile primo tempo. Mourinho, chiuso in un box della tribuna tra arancini, torroncini e agenti della Digos, ci ha messo del suo dando mandato di sbilanciare un’Inter già fin troppo molle:  fuori Cambiasso e Stankovic, dentro Pandev e Muntari, che, praticamente, dovrebbe sostenere da solo il centrocampo. Una responsabilità che dura quaranta secondi effettivi di gioco: il tempo di beccarsi due ammonizioni, corrispondenti a una punizione e al rigore che nasce da questa, trasformato da Mascara con un irridente, pazzo “cucchiaio” che fa inferocire Mihajlovic. E anche se la storia recente dell’Inter è fatta di grandi rimonte, di risultati ripresi e, anzi, trasformati in oro da finali rabbiosi, c’è da subito la precisa sensazione che stavolta finirà male: l’assolo al 90′ di Martinez, autore di una partita-spot destinata ai grandi club, non fa che confermarla. Il campionato, dicono matematica e logica, è ufficialmente tornato in gioco: ma qui ancora prima che discernere di scudetti, sarà meglio serrare le fila e cercare di rimettere insieme i pezzi prima di martedì. Perchè solo ed esclusivamente la nuova, eventuale eliminazione dalla Champions e le sue conseguenze nel palazzo nerazzurro metterebbero tremendamente a rischio il titolo e tutto un futuro che, fino a qualche settimana fa, pareva radioso.

LE PAGELLE

Sneijder 6 L’Aladino olandese, questa volta, ha difficoltà a uscire dalla lampada: la mano che la tappa è quella di Biagianti, che Mihajlovic sacrifica alla marcatura ad personam. Arretra, cerca di rendersi utile, nel primo tempo trova anche lo spiraglio per una buona sberla attutita da Andujar. Però, al di là di una gara impervia e di più di una cosa buona, dà l’impressione di attraversare un momento di flessione. Come, del resto, diversi suoi compagni.

Eto’o 6 Mourinho, dopo due esclusioni, gli offre due regali in una volta sola: lo preferisce a Pandev e gli assegna il ruolo di punta centrale, con Milito dirottato verso il lato sinistro o destro, a seconda dello sviluppo dell’azione. Se ne pente presto, il portoghese: il camerunense viene letteralmente sovrastato da Terlizzi e Silvestre e non si strappa le vesti per farsi vedere, per venire qualche metro dietro e collaborare allo sviluppo dell’azione. Forse, per via telepatica, gli giunge qualche pensierino di Mourinho, chiuso nel suo gabbiotto: allora comincia a darsi da fare ed è chirurgico, nella ripresa, nello scardinare il fuorigioco catanese e confezionare l’1-0 firmato da Milito.

Mariga 5,5 E’ ancora tremendamente acerbo e alterna pasticci a buoni tentativi di partecipare all’azione. Scampa il cartellino giallo in avvio, quando gli scappa l’entrata trancia-corsa. Meglio quando rimane a guardia della difesa che negli inserimenti offensivi, dove sembrano evidenti le sue lacune “creative”: alla fine paga, nell’intervallo, il suo ruolo di recluta. Ed entra il marmittone Quaresma.

Muntari 3
Quaranta secondi circa in campo: abbastanza per provocare una punizione dal limite, prendersi un giallo e bissarlo perché sulla suddetta punizione, respinge con un braccio impossibile da non vedere. Considerando il suo credito residuo nell’ambiente interista, si può pronosticare che la sua avventura in nerazzurro abbia i giorni contati.

Martinez 8 Se il solito marziano fosse caduto sul vecchio “Cibali” e gli avessero chiesto di indovinare chi fosse, tra i 22 in campo, il giocatore più pagato del calcio italiano, non avrebbe indicato Samuel Eto’o, ma il 27enne esterno uruguaiano, sempre più maturo, sempre più pronto al salto di qualità. Posizionato sul centro-sinistra della difesa interista, Jorge fa ballare Zanetti (che costringe alla scarpata da ammonizione: inaudito!) e quelli davanti a lui dribblando secco e buttandosi dentro a cercare i palloni di ritorno offertigli dai compagni. E’ pregevole anche nella costruzione della manovra e corona il suo capolavoro segnando da fuoriclasse il gol del 3-1. Se fosse abile anche di testa (due facili occasioni fallite su calcio d’angolo), sarebbe un autentico fenomeno.

Mascara 7,5 Mihajlovic sta compiendo un mezzo miracolo sul folletto Peppe, che ha lasciato nel cassetto i gol impossibili a cui aveva abituato per fare spazio alla concretezza, al lavoro compiuto in nome della squadra e della sua protezione. Quando Ricchiuti o Izco salgono a cercare gloria, si può essere sicuri che lui se ne sta 30 metri indietro, pronto a tamponare eventuali ripartenze. Ma nel momento clou dell’incontro, quando si presenta sul dischetto per il clamoroso 2-1 a 10  minuti dalla fine, il capitano torna Peppe dai gol impossibili: folle, incosciente “cucchiaio” che accarezza la rete. E ai nipotini, ce ne sarà un’altra da raccontare

IL TABELLINO

CATANIA-INTER 3-1 (0-0)

Catania (4-3-3): Andujar 6,5; Alvarez 6,5, Silvestre 6, Terlizzi 6, Capuano 6 (42′ st Potenza sv); Izco 5,5, Biagianti 6, Ricchiuti 6 (31′ st Delvecchio 6); Mascara 7,5, Maxi Lopez 6,5 (38′ st Carboni sv), Martinez 8. A disp.: Campagnolo, Augustyn, Ledesma, Morimoto. All.: Mihajlovic

Inter (4-3-1-2): Julio Cesar 5,5; Maicon 5, Lucio 6, Materazzi 6, J.Zanetti 5,5; Stankovic 5,5 (31′ st Pandev 5,5), Cambiasso 6 (34′ st Muntari 3), Mariga 5,5 (1′ st Quaresma 6); Sneijder 6; Milito 6,5, Eto’o 6. A disp.:  Toldo, Orlandoni, Cordoba, Khrin. All.: Mourinho (squalificato, in panchina Baresi)

Arbitro: Valeri

Marcatori: 9′ st Milito (I); 29′ st Maxi Lopez (C); 36′ st Mascara (C) rigore; 45′ st Martinez (C)

Ammoniti: Biagianti (C), Zanetti (I), Stankovic (I), Martinez (C)

Espulsi: 36′ st Muntari (I) per doppia ammonizione


Fonte: Sport Mediaset di Andrea Saronni

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