Calcio Estero CALCIO INGLESE, ammissione shock dei calciatori: Droga, scommesse e doping

CALCIO INGLESE, ammissione shock dei calciatori: Droga, scommesse e doping

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Un sondaggio del magazine britannico Four Four Two effettuato su 100 professionisti fa emergere un quadro drammatico: non viene nascosto l’utilizzo della cocaina, ma anche le partite truccate e qualche aiutino con il doping.

premier leagueUn vero e proprio trauma. Il magazine inglese “Four Four Two” ha aperto il 2013 con un’edizione dedicata quasi integralmente a un sondaggio effettuato su un campione di 100 calciatori professionisti britannici, inclusi 11 giocatori della Premier League. E l’esito è più che sconcertante, a conferma che il malcostume e il pallone facciano coppia non soltanto dalle nostre parti.

I calciatori, che hanno risposto rimanendo nei vincoli dell’anonimato, hanno risposto a domande su questioni molto scottanti. Più di un quarto di loro (26%) ha dichiarato di aver sentito colleghi rivolgere insulti razzisti ad avversari durante una partita. Addirittura la metà dei giocatori, invece, ha ammesso di essere a conoscenza dell’utilizzo regolare di droghe ricreazionali (soprattutto cocaina) da parte di altri calciatori. Un 14% ha ammesso di essere al corrente di partite truccate e un 25% ritiene che il “coming out” di un calciatore gay lo isolerebbe soltanto.

Un panorama agghiacciante, la conferma dei peggiori sospetti di molti appassionati. Che prosegue nelle dichiarazioni di alcuni degli intervistati. Un difensore di quarta divisione ha raccontato di essere spesso insultato per via del colore della propria pelle, mentre un giocatore della Premier League scozzese ha spiegato che molti colleghi utilizzano gli insulti razzisti per avere la meglio a livello psicologico sull’avversario di turno. Oltre ai casi di John Terry e Luis Suarez, dunque, c’è di più.

Non manca il problema del doping prestazionale. Un attaccante di alto livello ha sottolineato con ironia di aver giocato contro “un difensore che in una stagione era il più veloce del campionato e l’anno dopo era irriconoscibile”. Ma è chiaro che per tutti è ben molto più palese l’utilizzo di droghe ricreazionali. “Lo sanno tutti che molti giocatori utilizzano la cocaina durante le vacanze estive”, ha dichiarato un giocatore di League Two. “La cocaina è molto usata perché si sa che dopo poco non è più rintracciabile”.

E il calcioscommesse? Evidentemente non è cosa soltanto nostrana. Un difensore di quarta divisione spiega: “Quando non ero professionista, il nostro presidente era attivo in tal senso. Ogni tanto ci chiedeva di perdere una partita e nessuno faceva una grinza”. “Spesso mi chiama un collega e mi consiglia di scommettere su un risultato, specie a fine stagione”, ricorda un altro. Temi scottanti dai quali emerge un quadro drammatico. Peggiorato ancora dalle risposte fornite sul tema della depressione nel calcio. Addirittura il 78% ha ammesso che il problema è presente eccome.

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