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CALCIOMERCATO: I colpi della Serie A che non sono andati a segno a gennaio

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Il fax internazionale non arrivato per Felipe Anderson o il viaggio Roma-Londra-Roma fatto da Stekelenburg. Un mercato che ha fatto più rumore per le trattative saltate che per i colpi messi a segno. E’ questo l’effetto della crisi sul calciomercato: tanti scambi, pochi acquisti e ancora meno soldi. Andando in ordine alfabetico, ecco le trattative messe in piedi lo scorso mese dai club di Serie A che non sono andate a buon fine.

calciomercatoAlmiron – Il Catania ha mantenuto la promessa. “I nostri gioielli fino a giugno non si muovono”, hanno ribadito più volte sia Pulvirenti che Gasparin. Parole confermate dai fatti, con buona pace del Torino che più volte ha provato a far cambiare idea alla società rossoazzurra.

Andreolli – Contratto in scadenza a giugno e nessuna possibilità di rinnovo. Due indizi che – nel 90% dei casi – portano alla cessione del giocatore già a gennaio. Non è il caso, però, di Marco Andreolli. Le pretendenti non mancavano, l’Inter in primis. Tutti d’accordo quindi, tranne il Chievo che ha preferito trattenere il giocatore fino al termine della stagione rispetto a un poco interessante indennizzo economico.

Astori Era lui la prima scelta del Napoli dopo la squalifica di Cannavaro e Grava. Il club azzurro ha provato a imbastire la trattativa già a fine dicembre con molteplici contatti e anche un’offerta rispedita al mittente. L’affare s’è subito arenato col ritorno a disposizione di Mazzarri del capitano.

Belfodil – L’ultima idea per rinforzare l’attacco della Juventus. Marotta e Paratici hanno contattato Leonardi a meno di 24 ore dalla chiusura del calciomercato. Tredici milioni più il cartellino di Quagliarella la risposta del dirigente ducale. Termini economici spropositati per la società bianconera. Se ne riparlerà a giugno.

Bellomo – Roma, Genoa, Milan e, soprattutto, Inter. Tutti ai piedi del giovane Bellomo che sembrava dovesse seguire le orme di Saponara: dalla Serie B a una big di A. Col passare dei giorni, però, il copione è cambiato. Branca l’ultimo dirigente ad arrendersi. Tentativi andati a vuoto: col Bari se ne riparlerà a giugno.

Drogba – La gabbia dorata che ha costruito lo Shanghai Shenhua ha bloccato ogni tipo di trattativa. Ci aveva provato la Juventus con un’offerta per il prossimo anno e mezzo non andata a buona fine. Ha sondato il campo il Milan senza spingersi troppo oltre. Ci spera il Galatasaray che, dopo aver annunciato il suo acquisto, si trova a fare i conti con una serie di problemi burocratici che potrebbero far saltare l’affare.

Felipe Anderson – Alle 12.00 l’affare è fatto, poi è saltato. Poi il rilancio che sembrava decisivo e la corsa finale del segretario del club capitolino per depositare a 4” dalla chiusura del calciomercato i contratti di… Sculli e Zauri al Pescara! Succede anche questo nei concitati secondi finali di mercato. L’affare è saltato a causa dell’esitazioni del fondo inglese che gestisce il 50% del cartellino del ’93 verdeoro.

Granqvist – Prima la trattativa con la Roma, poi l’offerta della Dinamo Kiev che sembrava dovesse chiudere in poche ore l’affare. Il Genoa, però, impaurito dalla difficile posizione in classifica ha bloccato i suoi gioielli. Col mercato ucraino ancora aperto un suo addio al 100% non è da escludere. Con Preziosi mai dire mai…

Icardi – Il nome più chiacchierato delle ultime ore di calciomercato. Paratici ha provato a convincere Osti in un incontro al quinto piano dell’Atahotel Executive. Il Napoli, nel frattempo, aveva già presentato due offerte: una per l’acquisto a titolo definitivo, un’altra per la comproprietà. Il giocatore ha deciso di rinviare tutte le decisioni a giugno. Scontato il suo addio alla Samp tra pochi mesi. Il club azzurro resta in vantaggio, ma nuove squadre – visti i numeri messi in mostra dal giocatore in questi mesi – sono pronte a inserirsi.

Immobile –L’affare è nato e s’è arenato nel giro di pochi giorni. Con la Juventus ancora alla ricerca di un attaccante, Marotta ha chiesto a Preziosi la disponibilità per far tornare il centravanti in comproprietà tra i due club a Torino con sei mesi d’anticipo. Negativa la risposta del numero uno del Genoa.

Kakà – Il sogno di mercato del Milan, prima della virata decisa su Mario Balotelli. Difficile, per non dire impossibile, pensare però di acquistare un giocatore in prestito da una squadra a cui quattro anni hai ceduto lo stesso calciatore per 67 mln di euro.

Kasami – Salta internet e l’affare va in fumo. Succede anche questo nelle ultime ore di calciomercato all’Atahotel Executive. La denuncia è arrivata dallo stesso agente del calciatore Mino Raiola. Addio Pescara, per Kasami si prospettano altri sei mesi al Fulham a far la spola tra tribuna e panchina.

Lisandro Lopez – Ha pensato a lui la Fiorentina, l’ha trattato in maniera più concreta la Juventus. Alla fine, però, il Lione ha risposto no. Troppo bassa l’offerta del club bianconero per il riscatto del giocatore al termine della stagione. Marotta ha virato su Anelka. Non propriamente la stessa cosa…

Lodi – Il discorso già fatto per Almiron è riproponibile anche in questo caso. Con la differenza che Inter e Milan – rispetto al Torino – hanno provato in ogni modo a strapparlo al club etneo. Pulvirenti e Gasparin però, forti di un rinnovo del contratto firmato poche settimane fa, non hanno mai preso in considerazione la possibilità di cedere il perno del centrocampo del Catania.

Nainggolan – Più di un giornale ieri ha aperto la prima pagina con titoli a nove colonne riguardanti un suo trasferimento al Napoli. La trattativa, però, non è mai entrata nel vivo, col club azzurro concentrato su altri affari e il Cagliari che non hai mai preso in considerazione la possibilità di una cessione del giocatore.

Neto – La Fiorentina ha provato a piazzarlo negli ultimi giorni di mercato. Prima al Napoli in uno scambio con Rosati, poi al Bologna in cambio di Agliardi o Curci. Trattative di mercato saltate a causa della volontà del calciatore di proseguire la sua avventura con la casacca viola.

Paulinho – Era il primo vero obiettivo di mercato dell’Inter. Il sogno, però, s’è dovuto scontrare con la realtà: da un lato il Corinthians, mai veramente convinto della sua cessione. Dall’altro il giocatore (e sua moglie) che non hanno accolto con entusiasmo la possibilità di trasferirsi nel club nerazzurro. Il finale è noto a tutti…

Pinilla – Negli ultimi giorni di mercato l’Atalanta ha presentato una doppia offerta: prima tre mln di euro, poi 3.5 mln. Il Cagliari, però, non è mai sceso sotto la richiesta di sei milioni. Troppo ampia la forbice tra domanda e offerta per trovare un punto d’incontro.

Poli – Il 31 gennaio la Juventus ha provato a strappare la comproprietà del giocatore alla Sampdoria. I due club ne hanno parlato a lungo, con l’unico risultato di aver già impostato l’affare in vista della prossima estate.

Quagliarella – La Juventus ha provato a inserirlo nella trattativa Belfodil, ha provato a spedirlo nel Parma dove ad accoglierlo c’era un suo grande stimatore: Pietro Leonardi. Il calciatore non ha accolto questa ipotesi con molto entusiasmo. I l conguaglio economico chiesto dal club ducale per definire l’intesa ha fatto il resto.

Stekelenburg – La sua avventura a Londra è durata pochi minuti. Il tempo di scendere dall’aereo, accendere il cellulare e scoprire che la Roma aveva bloccato la sua cessione al Fulham. Alla base della decisioni del club giallorosso l’impossibilità di prendere in pochi minuti un nuovo secondo portiere.

Valdes – L’Inter l’ha corteggiato a lungo. Con l’affare Paulinho che si complicava col passare delle settimane, il club nerazzurro ha pensato a lui per il ruolo di regista. Categorico il no di Leonardi e Donadoni.

Viviano – Neto e Viviano: il valzer dei portieri sembrava dovesse animare ancor di più il mercato viola. Alla fine, però, non è cambiato nulla. Entrambi sono rimasti, con Viviano – nel mirino di Bologna e Roma – bloccato a Firenze anche dalla volontà di Zamparini che ha ancora in pugno il suo cartellino.

Zarate – Con Lotito è guerra aperta. Uno scontro a suon di dichiarazioni forti. Sembrava la Dinamo Kiev la sua futura destinazione ma – secondo il giocatore – tutto è cambiato a causa del presidente biancoceleste che ha modificato la carte in tavola a trattativa in corso. C’è ancora tempo, il mercato in Ucraina non è ancora chiuso. Le possibilità di ricucire il rapporto con Lotito sono meno di zero.

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