La cena tra Lippi e Blanc ha dato il via al progetto: contratto di un anno più l’opzione per un altro. E poi dirigente. I bianconeri però dovranno parlarne anche con il Real: la regola della Fifa impone un contatto. In settimana possibili sviluppi
Fabio Cannavaro torna alla Juve. Molto più che una indiscrezione, una prospettiva che sembra avere più valore di qualsiasi firma. Una firma che ora non potrebbe ancora esserci e non c’è stata. Ma che la Juve sia stata stuzzicata da questa idea è certo. Molto probabile, invece, sembra essere l’ispiratore del grande ritorno. Ricordate la cena LippiBlanc che sollecitò molte domande di rimbalzo a Ranieri nella conferenza stampa del 10 aprile scorso? «Non sono preoccupato, che devo dirvi: mica non possono cenare assieme…» , rispose il tecnico bianconero. Ecco, pare che proprio nel corso di quell’incontro ravvicinato con l’amministratore delegato bianconero sia venuto fuori un discorso: in sostanza il ct gradirebbe che Cannavaro giocasse in Italia la stagione che prepara ai Mondiali. E perché non con la Juve, vista anche la scadenza di contratto con il Real? Si parla di un anno di contratto più l’opzione per un altro anno. E poi un futuro da dirigente.
LA SCINTILLA – Blanc ci ha ragionato, se ne è parlato e la società si è mossa. Certo, un passo a sorpresa rispetto alla linea tracciata dai dirigenti finora: una Juve fatta sì di campioni e di giovani ma una squadra che nella carta d’identità fosse progressivamente svecchiata. Fabio Nazionale a settembre farà 36 anni: difficile programmare con lui. Fatto sta che la Juve ci ha pensato, ci sta pensando, ma sa che deve prima parlarne con il Real. Prima di qualsiasi passo ufficiale. Perché la regola scritta dalla Fifa impone una corrispondenza ufficiale tra club, quando uno vuole trattare con un giocatore in scadenza nell’altro. La dirigenza bianconera – e su questo non si torna certamente indietro – non vuole incorrere in imbarazzi internazionali, meno che mai in lettere di richiamo o sanzioni. Su Cannavaro, e qui parliamo della valutazione di natura programmatica, l’idea è cambiata: è probabile che si sia deciso di dare una chioccia ad un gruppo, di inserire un giocatore “al limite’ ma con il crisma del leader assoluto. A questo aggiungiamo che anche al Real il capitano della Nazionale sta chiudendo una grande stagione personale. E che le stagioni alle porte di un grande evento non le ha mai sbagliate.
Fonte: Corriere dello Sport di ALESSANDRO MITA E FABIO MASSIMO SPLENDORE
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