Calcio Italiano Chievo, troppa adrenalina E l’Udinese strappa il 2-1

Chievo, troppa adrenalina E l’Udinese strappa il 2-1

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Friulani in vantaggio con D’Agostino su rigore, ma la ripresa è una raffica di occasioni sprecate dai padroni di casa, troppo nervosi o sventate da un super Handanovic. Il momenaneo pari dei veneti è di Pellissier, nel recupero la squadra di Marino si prende i 3 punti ancora con il centrocampista

 

D' agostinoUn portiere che si laurea migliore in campo la dice lunga sull’andamento di una partita. Stavolta è successo ad Handanovic: perché è vero che nel primo tempo l’Udinese ha giocato da par suo, ma la ripresa non è stata altro che uno stillicidio di occasioni per il Chievo, che però ha trovato nel portiere bianconero una cancellata praticamente invalicabile. Certo, gli uomini di gli Carlo ci hanno messo del loro sbagliando molto per una malcelata tensione: la stessa che poi ha portato a regalare all’avversario il vantaggio definitivo.

TURBO CONTRO TURBO – L’Udinese parte subito col suo gioco fatto di ripartenze veloci, e mette progressivamente i brividi fino a costruire la grande occasione di D’Agostino: su un cross dalla destra, il centrocampista che piace alle grandi si coordina bene e costringe il portiere gialloblù Squizzi alla prima di una serie di grandi parate. Il problema però è che il Chievo di questo girone di ritorno ha le stesse caratteristiche dei bianconeri: ripartenze, velocità, rapidità di esercuzione. Così anche gli uomini di Di Carlo iniziano a farsi vivi dalle parti di Handanovic, soprattutto con Pellissier, fino alla bella punizione di Marcolini su cui lo sloveno deve superarsi. La partita è divertente, i capovolgimenti continui, le occasioni frequenti. Ma i friulani ne totalizzano qualcuna in più, e mostrano anche – compensibilmente, vista la classifica – qualche ansia in meno. E’ così che a Yepes scappa il fallo da rigore su Quagliarella che vale il vantaggio all’Udinese. E che il difensore non sia messo male quanto a condizione lo dimostra il suo salvataggio di un gol fatto pochi minuti dopo su Inler. Ma non c’è tranquillità, e lo dimostra anche Rigoni quando controlla male la palla buona davanti alla porta regalandola al portiere. Mentre l’Udinese resta pericolosa e va al riposo meritatamente in vantraggio.
LA RIPRESA – Il Chievo rientra in campo ricaricato e inizia a premere con rabbiosa decisione sull’Udinese che mostra qualche difficoltà: prova ne sia l’occasione costruita sulla sinistra da Mantovani che pennella per la testa di Pellissier, palla leggermente alta, ma l’Udinese sembra succube. Un copione che si ripete in continuazione, grazie anche all’ingresso di Luciano che porta in campo nuova vivacità: se il gol non arriva è a volte per errori dei clivensi, in altri casi per grandi prodezze di Handanovic, che si supera su un colpo di testa di Pellissier da pochi metri. Ma ormai c’è solo lui ad arginare la furia del Chievo, che all’ennesimo tentativo pareggia: solito cross per il solito Pellissier, schiacciata di testa su cui stavolta il portiere sloveno non può nulla. Il gol scuote solo leggermente l’Udinese, che sembra ancora appannata dall’atteggiamento precedente. Così è ancora il Chievo a martellare la porta che Handanovic difende eroicamente, mentre sull’altro fronte sono solo sortite solitarie di D’Agostino, Quagliarella e sorpattutto di Sanchez. Ma il gol arriva proprio da una di queste: perché nel recupero il centravanti può svariare tranquillamente a destra e crossare di precisione per un D’Agostino increbilmente – e colpevolmente – lasciato solo. Per l’Udinese è la terza vittoria consecutiva, per il Chievo un fulmine a ciel sereno. Ma le proteste dopo il fischio finale per l’arbitraggio sono poco fondate: servono meno tensione e più attenzione.

Fonte: Gazzetta dello Sport di Pier Luigi Todisco



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