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Doni via? La Roma ha 3 piste: il Lupacchiotto, il nuovo Casillas e il ‘Musso’

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I giallorossi pronti ad investire il ricavato della cessione sul nuovo numero uno.

 

DoniLe strade di Alexander Doni e della Roma sembrano sempre più destinate a dividersi a fine stagione, a dispetto del fatto che il portiere brasiliano gode tuttora di ottima stima anche internazionale, come dimostra la sua salda maglia numero 12 della Seleçao alle spalle dell’intoccabile Julio Cesar.

Più che il rendimento, quest’anno appena inferiore alle scorse stagioni a causa dei perduranti problemi fisici, Doni potrebbe pagare i rapporti diventati difficili con parte della piazza, radio locali in primis, nonchè qualche frizione con Spalletti e la dirigenza di Trigoria.

Del resto, Conti e Pradè sanno benissimo che è possibile monetizzare bene con la cessione del brasiliano, e con il ricavato gettarsi su un sostituto all’altezza e di maggiore prospettiva anagrafica.

I nomi sul piatto sono tre: il ciclicamente riproposto Marco Amelia, cresciuto nelle giovanili della Roma e tifoso giallorosso dichiarato, divenuto punto fermo del progetto Palermo; l’affidabile Stefano Sorrentino, che sta contribuendo alla miracolosa salvezza del Chievo, dopo essersi costruito una solida reputazione al Toro e poi all’estero; ed infine, ma in cima alla lista delle preferenze, l’emergentissimo Federico Marchetti, letteralmente esploso quest’anno al Cagliari, ed il cui cartellino è in comproprietà con l’AlbinoLeffe.

Il 26enne di Bassano del Grappa piace praticamente a tutte le big della Serie A e la sua valutazione è schizzata alle stelle, come conferma al Corriere dello Sport l’agente Davide Torchia: “Oggi quanto vale Marchetti? Di­scorso difficile, dipende da chi lo prende. Diciamo che un grande club non può non spendere 15 milioni per Marchetti. Se la Juventus decidesse di dar via Buffon per comprare lui per me farebbe una scelta giusta, ma potrebbe spendere me­no? E se Marchetti va alla Juve, fa la Champions e vin­ce uno scudetto poi quanto vale? Almeno 30: almeno. Quindi teniamoci sui 15. Per un grande club, ripeto…“.

Anche perchè è già pronto il paragone importante… “Marchetti sintetizza la scuola italo-spa­gnola. Lui ha potenza, fi­sicità, reattività, è bravo tec­nicamente. E non è un gigan­te. Potrei accostarlo a Casil­las: parlo di caratteristiche ovviamente…“. Ma basta per far venire l’acquolina in bocca a più di un dirigente…


Fonte: Goal.com

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