Calcio Italiano Juventus: Giovinco “Il campionato non è chiuso”

Juventus: Giovinco “Il campionato non è chiuso”

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GiovincoIl baby fantasista confida nelle chances di rimonta scudetto: “Non si sa mai nella vita, sabato dobbiamo vincere e sperare”. Sebastian Giovinco ha la sfrontatezza della gioventù. E la spregiudicatezza del suo talento anarchico lo spinge ad assicurare che “lo scudetto non è ancora assegnato a nove punti di distacco dall’Inter. E noi abbiamo il dovere di continuare a sognare, perché non si sa mai nella vita. Fino a quando l’aritmetica non sancirà un verdetto definitivo, noi saremo lì a mordere le caviglie ai nerazzurri”.
Il prossimo turno di campionato, sulla carta, si annuncia favorevole ai milanesi (come del resto il precedente avrebbe dovuto assecondare la rimonta della Juventus: pronostico clamorosamente sconfessato). Per i bianconeri espugnare Marassi, sponda rossoblù, sarà tutt’altro che agevole.
Ma Giovinco mette in guardia il Grifone, che sfodererà gli artigli per affrontare la Juve e guadagnarsi un posto al sole nell’Europa che conta: “Sicuramente sarà una bella sfida. Noi siamo secondi, loro quarti, comincio già a respirare una bella atmosfera. Poi il Ferraris è uno stadio all’inglese, è molto suggestivo. Il Genoa deve stare attento alla Juve: noi andiamo là per vincere, anche perché non possiamo più sbagliare. Penso che per loro un’eventuale sconfitta sabato sera non avrà gravi ripercussioni, arriveranno ugualmente quarti: stanno attraversando un periodo di forma troppo brillante”.

Una riflessione sul probabile arrivo di Diego a giugno: sicuramente un valore aggiunto per la Juventus, ma un potenziale, temibile concorrente per Giovinco: “Lui è un grande, un giocatore del suo tasso tecnico servirebbe sempre a qualsiasi squadra. Quanto al mio ruolo, io posso giocare un po’ ovunque. Poi a volte seguo l’istinto, che mi dice di andare un po’ più nel mezzo a ”.

Ma, in questi giorni, il primo pensiero di Giovinco e di tutti i bianconeri non può che correre al terribile dramma vissuto in Abruzzo: “Dal mio punto di vista sabato non si sarebbe dovuto giocare. Noi calciatori da giorni non parliamo d’altro nello spogliatoio, siamo stati molto colpiti dal terremoto e dai danni tremendi che ha causato. Ma certe decisioni, sull’opportunità di scendere in campo o meno, purtroppo vengono prese dall’alto”.



Fonte: R. Datasport, DTS

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