Calcio Italiano Moratti-Adri, aria di divorzio “Rescissione? Può essere”

Moratti-Adri, aria di divorzio “Rescissione? Può essere”

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Il presidente dell’Inter interviene sul caso dell’attaccante brasiliano. “La rottura del contratto può essere una delle soluzioni. Lui al Milan? Non possiamo negare la libertà a nessuno”. Rinaldi: “La società mi ha spiegato la sua posizione, ora devo parlare con il giocatore”

 

AdrianoE’ lo stesso presidente nerazzurro a confermare che la
strada più drastica alla vicenda Adriano, potrebbe essere quella più
probabile. “Forse sì, la rescissione del contratto può essere una delle
soluzioni”, ha detto Massimo Moratti all’uscita della Saras. Il numero
uno nerazzurro comunque non prenderà parte all’incontro: “Lascio che si
incontrino le persone addette, avvocati e altri, e poi vedremo che cosa
salta fuori”. Nel pomeriggio il procuratore di Adriano, Gilmar Rinaldi,
dovrebbe incontrare i dirigenti dell’Inter e la rescissione del
contratto è una delle soluzioni che gli verranno prospettate.

IL RISCHIO – Dire addio ad
Adriano, dunque, anche se questo potrebbe significare vederlo con una
maglia sgradita, magari proprio quella del Milan. “Sì, perchè non
possiamo negare a nessuno la libertà. E’ stato fatto tutto il
necessario da parte nostra, ma ora il giocatore non sta garantendo
quello per cui è pagato”. Di questo hanno parlato il vicepresidente
Rinaldo Ghelfi, il d.t. Marco Branca e Gilmar Rinaldi, agente di
Adriano, che nel pomeriggio ha dichiarato: “Abbiamo un problema perché
Adriano non si è presentato e queste cose sono sempre difficili da
discutere – ha spiegato Rinaldi – Ma questa società è di grande livello
e con Ghelfi e Branca c’è sempre stato rispetto reciproco, quindi è
stato un incontro positivo”. Si è parlato di rescissione? “Non posso
dire nulla, devo prima parlare con Adriano. Lui ha detto che per
uno-due mesi vuole fare le sue cose e aspettare, ora gli porterò la
posizione della società, non posso dire di più. Fra una settimana
dovrei essere di nuovo in Italia”. Alle domande dei cronisti le
risposte sono state vaghe. Ma Adriano è ancora un calciatore? “Bisogna
chiederlo a lui”. E giocherà nell’Inter? “Ha un contratto e i contratti
vanno rispettati”, ha concluso.
“VINCERE A TORINO” – Il pensiero del presidente va poi al campionato. Per chiudere i conti occorre battere la Juve, come già accaduto all’andata.
“Sabato dobbiamo andare a Torino per vincere, perché è giusto farlo in
una prova di prestigio come questa e perché quando si gioca per
pareggiare non va bene. È chiaro che non possiamo essere ipocriti, in
questo momento sentiamo la possibilità di vincere lo scudetto ma – è
l’ammonizione di Moratti – bisogna avere tensione altrimenti si
affronta la partita in maniera sbagliata. Anche perché
Chelsea-Liverpool di ieri sera fa capire che il calcio è aperto a
qualsiasi risultato”.
L’ESEMPIO INGLESE – Il presidente nerazzurro è stato particolarmente colpito dalla prova delle
due inglesi in Champions. “La forza di quelle due squadre è che nessun
giocatore si sentiva un modello o un intoccabile. Sono stati tutti – ha
sottolineato – di un’umiltà infinita, a partire da Lampard che ha messo
la sua intelligenza al servizio della squadra. Fantastico!”. Moratti
non nasconde una certe dose di rimpianto e ha sottolineato che “l’Inter
ha giocato due buone partite contro il Manchester, soprattutto all’Old
Trafford, ma non abbiamo avuto fortuna, in special modo Adriano. Non
voglio dire – ha continuato – che Chelsea e Liverpool sono l’esempio di
ciò che l’Inter non ha. Quello è l’esempio da seguire sempre: lo
facciamo già in campionato e – è la conclusione – bisogna imparare a
tenere duro anche in Champions League”.

Fonte: Gazzetta dello sport di gasport
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