Calcio Italiano Mou non vuole sentire Cobolli e aspetta Ibra.

Mou non vuole sentire Cobolli e aspetta Ibra.

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Il portoghese prima chiarisce le sue frasi sul gol di Mauri, poi si infiamma


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MourinhoDoveva essere un dopopartita di sorrisi e applausi invece il sulfureo Mourinho, ai microfoni della Rai, è tornato a parlare del gol annullato alla Lazio. Inizialmente per spegnere l’eco delle polemiche: “Ho solo detto che ho visto la partita fino al gol di Mauri perché poi siamo andati a cena, c’erano i calamari che ci aspettavano”. Poi quando dallo studio Enrico Varriale tenta di fargli sentire le frasi di Cobolli Gigli sulle paure del tecnico nerazzurro, il portoghese si spazientisce e dice “No, non voglio sentire.Se volete farmi un’altra domanda, altrimenti vado via”. Non glielo fanno sentire e lui rimane al microfono. Giusto per rispondere a una domanda su Ancelotti già a suo tempo destinatario di numerose picconate: “Ha battuto il mio record di vittorie iniziali in Premier con il Chelsea? Non potrà mai battere il mio record, io ho vinto un titolo in Inghilterra dopo 55 anni”.

Le prime dichiarazioni del tecnico dell’Inter erano state improntate alla massima calma: “Ho visto un primo tempo a bassa intensità in cui la squadra ha concesso solo una palla gol al Parma. Julio Cesar non ha fatto una parata. L’Inter ha fatto dieci tiri in porta, poteva segnare quattro-cinque gol. Il Parma, però, è molto ben organizzato. L’Inter ha giocato per vincere. Quando sento che la squadra ha bisogno di un cambiamento tattico e psicologico, globalmente, mi piace creare una reazione tattica e psicologica. Ecco perché ho inserito Balotelli. Dopo la settimana delle Nazionali non era facile spuntarla contro un ottimo Parma. Mario, comunque, deve crescere tanto”.

Un flash anche sul passato prossimo, che risponde al nome di Zlatan Ibrahimovic, ma rappresenta anche il futuro imminente: “Non dimentico Ibra, che sta nel mio cuore, per quello che ha fatto. Da me sarà accolto con un super abbraccio, dai tifosi non posso saperlo” – ha detto il tecnico – “lo abbraccerò a inizio partita ma per i 90 minuti non voglio nemmeno sapere come si chiama. Siamo avversari, ma non mi sento tradito: grazie a lui siamo Campioni d’Italia”.

Sul ruolino di marcia della Juventus un secco no comment che non è bastato per rintuzzare polemiche mai sopite.


Fonte: Sport Alice

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