Cinque settimane e mezzo per raggiungere l’obiettivo: il prossimo turno contro il Siena, poi la Roma in casa, un’altra sfida con una big che riempirà di nuovo lo stadio napoletano
E ora, avanti un’altra big, vale a dire l’ultima, cioé la Roma, perché dal 18 ottobre in su, da quando è cominciata un’altra era, così poco glaciale e così assai rivoluzionaria, non ce n’è stato (quasi) per nessuna: 0-1 a Firenze, subito e per rompere il ghiaccio; 2-2 con il Milan, venendo a capo d’una sfida ormai perduta; 2-3 a Torino, in casa di Madame per un secondo e fragoroso exploit esterno; 3-3 a Cagliari, attraverso la più rocambolesca delle partite stagionali; e poi, a seguire, in ordine sparso: 1-0 alla Sampdoria, 0-0 con il Palermo e anche con il Genoa. La zona-Champions è lì ed il Napoli di ferro, quella squadra che Mazzarri ha disegnato a sua immagine e somiglianza, l’insegue a fari spenti e con l’ennesima consapevolezza d’una consistenza indiscutibile: lo 0-0 anche con l’Inter, l’ennesima grande incapace di batterla, è la prova provata che c’è qualcosa di nuovo e che da qui a maggio, al di là delle frasi di circostanze, il traguardo sarà quel quarto posto che spalanca le porte sull’elite europea, quei preliminari da cogliere al volo e sull’onda emotiva d’uno stadio per amico.
MAI PERSO – Un solo passo falso, a Udine, in diciassette giornate: il girone di Walter Mazzarri si consumerà tra Siena (domenica prossima) e Roma (il 28 febbraio), i primi pilastri della seconda fase, quella che prevede l’allungo o la conferma d’una posizione di privilegio, con vista Champions. Il calcio che conta, quel mini- esercito di pretendenti alla nobiltà assoluta, va dai 47 punti della Roma ai 31 della Fiorentina e nello score del Napoli alla livornese non ci sono macchie, né paure, men che meno sconfitte: in attesa di incrociare Claudio Ranieri, l’unico – con Malesani – che ancora manchi alla sua lista, Mazzarri rimette in ordine i risultati e s’accorge che da Mourinho a Prandelli, ha messo assieme ben quindici punti, i figli di tre vittorie e sei pareggi, il frutto di due blitz imponenti (al Franchi e all’Olimpico torinese) e di una serie di recriminazioni.
SAN PAOLO – Il mese che verrà è una sfida con se stessi e con la concorrenza più agguerrita per guadagnarsi un futuro migliore, e il piano-Champions si sviluppa in queste cinque settimane e mezzo in cui serviranno nervi distesi e la serenità che a Mazzarri ha trasmesso il pareggio con l’Inter: «Abbiamo giocato da grande squadra » . Si parte da Siena, ma poi il san Paolo sarà l’alleato di cui servirsi, il volano umano composto dai 56mila spettatori che hanno abbattuto il record di presenze e di incasso del quinquennio di De Laurentiis e fornito una dimostrazione di maturità: la Roma il 28 febbraio rappresenterà il primo test d’una trafila di esame per uomini veri, perché, a seguire, ci sarà la trasferta di Bologna e poi, sempre a Fuorigrotta la Fiorentina, l’antipasto del match di san Siro con il Milan e di quello in casa con la Juventus.