In teoria la pausa per le nazionali dovrebbe servire al ct Cesare Prandelli per lavorare in tranquillità col gruppo azzurro. In pratica, però, in questi giorni sembrano concentrarsi parecchie tensioni attorno a Coverciano. A cominciare dal richiamo del selezionatore nei confronti di Mario Balotelli. Dall’attaccante del City ci si aspetta un ulteriore salto di qualità, ma soprattutto una dimostrazione di maggior attaccamento alla nazionale. Prandelli ha amesso di aver anche pensato di non convocarlo, ma di aver poi ceduto al fascino del suo talento. Finora troppo discontinuo e sicuramente meno decisivo rispetto alle sue potenzialità. «Cercheremo di capire se può diventare un campione» ha dichiarato l’allenatore di Orzinuovi.
Un ulteriore segno dell’elettricità ad alta tensione è riscontrabile nel fatto che il ct abbia tenuto per un’ora e mezzo la squadra nello spogliatoio per un discorso chiaro dopo le deludenti prestazioni con Bulgaria e Malta. Da risolvere c’è anche il problema giallorosso: Osvaldo e De Rossi, accusati da Zdenek Zeman di scarso impegno.
Nel frattempo è partita una sorta di opera diplomatica tra Italia e Juventus per Pirlo. Prandelli non vuole rischiare che il centrocampista venga convinto a lasciare la nazionale, dall’altra parte i bianconeri temono che tra campionato, Champions e impegni azzurri il 34enne finisca per essere spremuto oltremodo.
Non bastasse tutto questo, c’è il caso Cassano al quale è stato preferito Alberto Gilardino. Ma il violinista accetta di buon grado la panchina da sesto attaccante. Il barese vorrebbe recitare un ruolo di primo piano. E per ora Prandelli preferisce rinnovare cercando nuove star.
Nazionale Italiana Nazionale Italiana, Prandelli: tanti problemi da risolvere.
