L’allenatore rossoblù nella redazione del Corriere dello Sport – Stadio. «L’importante è far tesoro degli errori commessi, è chiaro che dovremo dare risposte diverse»
Sarà un altro Papadopulo e già si vede. Non sarà un tenero, non sarà il Papa buono che invia carezze. Papadopulo sarà un duro, ma tranquillo. Quindi implacabile. «Purtroppo non dovremo avere peli sullo stomaco »
Giuseppe Papadopulo, ora che la grande paura è passata Bologna pretende una svolta.
«L’importante è far tesoro degli errori commessi, è chiaro che dovremo dare risposte diverse. Il nostro primo comandamento deve essere quello di restituire il sorriso a chi lo ha perso».
Facile a dirlo. Il Napoli, arrivato dodicesimo, ora ha preso uno come Quagliarella…
«E’ chiaro che noi partiamo da una posizione diversa rispetto al Napoli, che ha già alle spalle un paio di campionati di serie A. Il Bologna sta partendo, dovremo essere bravi a seguire il percorso che il Napoli ha già fatto. Dobbiamo costruire una squadra vera, per l’oggi e anche per il domani».
Ma quando vai al mercato e ti chiami Bologna non è che gli altri ti aprano le porte.
«Lo sappiamo ma resto ugualmente convinto che a Bologna si possa fare un calcio importante».
Come dovrà essere il nuovo Bologna?
«Pieno di volti nuovi, che abbia sostanza tecnica e fisica: qualità di cui nell’ultimo campionato non abbondavamo. Lo voglio da battaglia, con più chili e centimetri, ma guai se non avesse anche qualità».
Intanto Bologna è delusa e arrabbiata.
«Questo deve farci sentire maggiormente responsabilizzati: la sfiducia della gente ci consentirà di non assopirci mai».
Di Vaio non può fare sempre il marziano.
«Credo che se a Di Vaio dovessero proporre di fare 15 gol nella prossima stagione, ci metterebbe la firma. E la metterei anche io».
Fonte: Corriere dello Sport
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