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Roma, Zeman è ormai un esonerato in casa: Baldini lo spinge verso le dimissioni

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E’ caduto il governo Zeman. Più che separato, esonerato in casa. La Roma, in queste ore, è come se non avesse l’allenatore, pure se il tecnico di Praga è sotto contratto (anche per la prossima stagione che difficilmente passerà però ancora a Trigoria) e se ieri mattina, come se niente fosse, è stato in campo per insegnare calcio ai giocatori giallorossi. A sfiduciarlo, pubblicamente, è stato il ds Walter Sabatini a Trigoria. Usando il passato e non il presente per parlare del lavoro del boemo in questi sette mesi.

romaRafforzando la posizione del club che non lo ritiene più in grado di gestire lo spogliatoio. La situazione era chiara già da domenica mattina: prima della gara di Bologna, il dg Franco Baldini aveva preso le distanze da Zdenek, schierandosi apertamente con la squadra. L’unica novità, chiamiamola così, sta nella proposta del direttore sportivo all’allenatore: il rimpasto. Lo ha chiamato Zeman 2. Nel senso che il boemo può restare solo se accetta agli input della società. Che gli chiede di cambiare soprattutto atteggiamento nei confronti dei calciatori e, quando sarà necessario, anche modo di giocare. Prendere o lasciare. Messa così, sembra chiara la strategia. Sabatini, contestando il suo Metodo, lo ha spinto alle dimissioni. Perché conoscendo Zdenek appare improbabile che diventi improvvisamente un altro. Nei rapporti con la squadra e tatticamente. Ma, cosa da non trascurare, è improbabile che sia lui a chiamarsi fuori.

Se fosse per Baldini, Zeman già da due giorni non sarebbe più l’allenatore della Roma. Il direttore generale è infuriato. Non ha mandato giù le accuse del tecnico a dirigenti e calciatori. In particolare quelle alla squadra sulla mancanza di spirito di sacrificio e sull’indisciplina. Per il dg va subito esonerato. Il paragone con Luis Enrique, protetto dal club fino all’ultima ora della sua gestione, non regge. Perché l’asturiano, anche dopo le sconfitte più pesanti, ha sempre difeso i giocatori. Quindi il capitale. Zdenek no, è andato allo scontro, in privato e in pubblico, a volte anche in partita. La lista degli scontenti è così lunga che si fa prima a elencare chi ha feeling con il boemo: Goicoechea, Piris, Balzaretti, Florenzi, Tachtsidis, Bradley e Totti. Più Marquinhos e Lamela, ma solo perchè i due hanno sempre avuto spazio. Pochi nove giocatori per essere squadra. Se Zeman non cambierà linguaggio, anche nel vertice con i dirigenti, la Roma lo solleverà dall’incarico. Per il Cagliari potrebbe esserci proprio Andreazzoli. Così Baldini si potrà dedicare a Blanc, offrendogli la panchina giallorossa anche per la prossima stagione: l’ex difensore di Napoli e Inter, contattato già a dicembre, si è dimesso da ct della Francia a fine giugno. Chiede un anno e mezzo di contratto.

 

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