Calcio Italiano Serie A, i voti della 28^ giornata: Dieci alla Fiorentina, Zero agli...

Serie A, i voti della 28^ giornata: Dieci alla Fiorentina, Zero agli arbitri

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Voto 10… Alla qualità della Fiorentina

pagellaCome sempre la Lazio incappa in una sconfitta dopo il turno europeo (la quinta in stagione), ma questa volta c’è una giustificazione. La qualità di gioco impressionante di una Fiorentina che nelle occasioni importanti difficilmente tradisce. Gli uomini di Vincenzo Montella sono scesi all’Olimpico e hanno fatto la partita, con un Pizarro impressionante in regia, Borja Valero in vena e il duo Jovetic-Ljajic che quando è in giornata non teme confronti. Il terzo posto dista soltanto tre punti. Perché non farci un pensierino?

Voto 9… Alle triplette di Amauri e Ibarbo

Per entrambi è un piccolo primato. L’attaccante italo-brasiliano del Parma sblocca i crociati con 13’ di fuoco in cui smantella in solitaria le difesa del Torino e insacca tre gol uno più bello dell’altro che valgono i primi tre punti dopo 8 giornate. Amauri sale a quota 9 gol in stagione, con la prima tripletta in carriera. Non male per un giocatore dato da tutti per finito. Anche Ibarbo, però, non è da meno. E si dimostra rapace d’area asfaltando la Sampdoria con quello che, anche per lui, è il primo tris da quando è diventato professionista. Questo Cagliari continua a stupire, nonostante tutto e tutti.

Voto 8… Alla lezione di Stefano Pioli

Il destino ha voluto così. Che nel giorno in cui il Palermo sprofonda sempre più verso il baratro della cadetteria, il tecnico cacciato ancor prima del debutto in campionato nella stagione scorsa centrasse il secondo exploit consecutivo contro l’Inter a San Siro. L’1-0 di domenica sera non sarà stato tanto clamoroso quanto il 3-0 di un anno fa, ma è maturato comunque attraverso una lezione di calcio. Quella inflitta a un’Inter semplicemente impresentabile da un Bologna giunto alla terza vittoria consecutiva, pronto per giocarsi in pieno la volata finale. Quando si dice un buon allenatore, capace di seminare bene e poi raccogliere al momento opportuno. In quanti sono alla sua altezza?

Voto 7… A Denis e Giaccherini

Non sono personaggi da copertina, ma fanno la differenza e come. Lo juventino entra nella ripresa e con il gol segnato al 91’ infligge al Catania e al campionato la mazzata definitiva, saltando a +9 sul Napoli. Denis, invece, vola a quota 11 in classifica marcatori con la seconda doppietta stagionale, quella che ribalta il Pescara e permette all’Atalanta di salire a quota 33, salvezza virtuale a dieci giornate dal termine. Anche gli uomini “ordinari” possono fare la differenza.

Voto 6… Al gruppone tra 35 e 30 punti

Le prime nove in classifica arrivano sino a quota 41 difesa dall’Udinese. Poi c’è la seconda frattura della graduatoria, con i sei punti che dividono i friulani da Bologna, Sampdoria e Parma. Zona tranquillità, la chiameremo così da qui alla fine del campionato. Una zona che annovera oltre alle tre formazioni già citate anche Cagliari (34), Atalanta (33 ma con due lunghezze di penalizzazione), Torino (32, ma con un punto in meno) e Chievo (32). Sette formazioni che hanno pienamente fatto il loro dovere, arrivando a una salvezza virtuale a inizio marzo. Certo, poi ci sarebbe anche il Siena, che senza penalizzazione sarebbe a 30 punti. Ma, purtroppo per loro, i bianconeri dovranno continuare a fare la mina vagante da qui alla fine della stagione. Occhio, perché dopo la sosta c’è il Genoa.

Voto 5… Al gioco dell’Inter

Questo è il momento in cui si deve raccogliere quanto seminato in precedenza. Si entra in quella fase della stagione in cui chi ha dato una determinata impostazione di gioco, trova finalmente i meccanismi giusti e grazie a quelli può sopperire a una certa mancanza di brillantezza, all’incremento degli infortuni. Ma, evidentemente, non è un discorso che vale per l’Inter. Che, anzi, gioca sempre peggio.

Voto 4… Agli errori di Cavani e Osvaldo

Dove sono finiti i due bomber che a inizio stagione sembravano in grado di combattere in solitaria per la classifica cannonieri? Il romanista si è perso in un’autentica crisi di identità che lo ha portato a vivere un rapporto conflittuale con la piazza, non segna da sei partite e 517’. Come ha testimoniato il pallonetto mancato nel finale di Udine, Osvaldo è diventato un oggetto misterioso. Cavani non buca la porta da 8 partite (Europa League compresa), con addirittura da 675 minuti di astinenza. E il penalty sbagliato a Verona la dice lunga sul suo momento. Torneranno?

Voto 3… Alla sceneggiata di Constant

Alla fine ha chiesto scusa. Ma quello che è successo venerdì sera contro i suoi ex compagni del Genoa è semplicemente inaccettabile. Sarà stato anche provocato, però un professionista non può permettersi comportamenti del genere. Specie quando la posta in palio è così alta e basta poco per compromettere il traguardo. Pagherà con una panchina al Camp Nou?

Voto 2… Al Palermo in “B” virtuale

Dopo cinque pareggi consecutivi, quella con il Siena era l’occasione per salvare la faccia e rimettersi in corsa. Invece, i rosanero sono riusciti nell’impresa di farsi rimontare e perdere anche questa chance, rimanendo all’ultimo posto con il Pescara a cinque punti di distacco dal Genoa quart’ultimo e 3 proprio dal Siena (che avrebbe 30 punti se non ci fosse stata la penalizzazione). Adesso a Zamparini non resta che esonerare se stesso.

Voto 1… Alla maledizione del Bentegodi

Come sempre, quando il Napoli di Walter Mazzarri arriva a Verona si ferma. Questa volta, però, si tratta di un ko che trancia incredibilmente la lotta al titolo per gli azzurri. Le reti di Dramè e Thereau, sommate al rigore parato da Puggioni su Cavani, impongono ai partenopei uno stop che taglia loro le gambe in modo definitivo. Rialzarsi, adesso, sarà dura. E, come in molti ribadiscono da settimane, il Napoli farà meglio a guardarsi dal Milan, che vola a -2 dal secondo posto. Ma chi l’avrebbe detto soltanto un mese fa?

Voto 0… Agli arbitri

Non si possono più tollerare direzioni come quella di Doveri in Genoa-Milan, almeno quanto decisioni simili a quelle viste in Udinese-Roma e decise da Guida. Cakir ci aveva fatto rivalutare i nostri fischietti. Poi, però, è tornata la Serie A.

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