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SERIE A, i voti della 4^ giornata di ritorno: Nove a Balotelli, zero al progetto Roma

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Voto 10… Alla lotta scudetto

pagellaSembrava tutto finito a fine dicembre. Adesso abbiamo finalmente un campionato. Il Napoli aggancia la Juventus in un caldissimo sabato sera e la Vecchia Signora risponde stendendo il Chievo senza troppi indugi. La Lazio perde contatto e scivola, ma il campionato è più che mai vivo. Con tre punti di distanza e 15 giornate davanti, ne vedremo delle belle.

Voto 9… Al debutto di Mario Balotelli

Non c’è voluto molto per farsi amare dai tifosi milanisti, che lo hanno accolto in totale delirio al suo arrivo. Lui, però, inizia subito a ripagare il loro affetto con un debutto eccellente. In gol dopo 24 minuti e spiccioli, raddoppio decisivo su rigore (più che generoso) allo scadere. La sua nuova vita calcistica inizia nel migliore dei modi. Con un aggancio al quarto posto difeso dall’ex Inter.

Voto 8… A Marek Hamsik

Apre le danze contro il Catania e sale a quota 9 gol in campionato. In più aggiunge un assist al bacio per il raddoppio di Cannavaro, andando a 11 “servizi decisivi”. Si parla tanto di Cavani, ma non si può dimenticare che il Napoli è prepotentemente tornato in corsa per il titolo grazie allo slovacco. Un big assoluto del nostro calcio, che ha prodotto 20 gol in 23 giornate, segnando a tutte le squadre del campionato. Non male, no?

Voto 7… Al Genoa di Ballardini

Arrivato in una situazione disperata, nel giro di due partite con il nuovo (e vecchio) tecnico il Grifone è riuscito a fermare la Juventus a Torino e battere la Lazio con un 3-2 voluto e meritato sino in fondo. Merito anche di un mercato azzeccato che ha portato centrali difensivi di livello come Portanova e Manfredini, proprio c’è che era mancato ai predecessori. Ma, evidentemente, qualche merito di Ballardini c’è eccome. E, adesso, i rossoblù sono usciti dalle ultime tre.

Voto 6… Ai centravanti vecchio stile

Le vere punte non ci sono più, si diceva. Ma nel giro di poche ore i centravanti vecchio stile sono tornati a graffiare. Alessandro Matri torna a segnare in due partite di fila a un anno e mezzo di distanza dall’ultima volta, salendo a quota 6 in campionato (secondo attaccante della Juventus). Luca Toni e Marco Borriello si lanciano a 7, mentre German Denis ritrova la rete contro quella che sarebbe potuta essere la sua nuova squadra (il Palermo) partendo dalla panchina e schizzando a 8. Ancora meglio il vecchio leone Alberto Gilardino, che con la marcatura di Pescara sale in doppia cifra.

Voto 5… Al fiatone della Lazio

Coppa Italia a parte, i biancocelesti non vincono dal 13 gennaio scorso. La formazione di Petkovic ha frenato drasticamente dal gol di Floccari a Palermo in avanti, quando la Lazio sembrava in piena volata scudetto. Adesso la realtà, dopo 1 punto in tre partite e due sconfitte di fila, è un’altra. Quella che vede il terzo posto a rischio con tre soli punti di vantaggio sulle due milanesi. E la sensazione che la fortuna, dopo mesi di ammiccamenti, si sia decisa a presentare il conto.

Voto 4… All’Inter

Pomeriggio tragicomico al Franchi di Siena per i nerazzurri. Sfortunati – per episodi arbitrali ed errori sotto porta – ma anche incredibilmente brutti e sbrindellati. Gli innesti di Kuzmanovic e Schelotto dal primo minuto sono stati tutto fuorché decisivi, con l’ex cesenate ridicolizzato nel ruolo di esterno destro (quello per cui Stramaccioni lo ha voluto a tutti i costi). Se poi ci si mette un Chivu impresentabile, ecco spiegato il ko contro una squadra più che modesta. Come fare per riprendersi? Innanzitutto serve mettere a posto una difesa che da inizio dicembre a questa parte non ha preso gol soltanto contro Pescara e Palermo (due volte in 9 uscite).

Voto 3… Agli arbitraggi

Non c’è settimana senza che non si assista a svarioni clamorosi. Il mani non fischiato a Zuniga che penalizza ancora il malcapitato Catania. Un rigore molto discutibile fischiato a favore della Lazio che poteva costare caro al Genoa. Un gol in fuorigioco concesso al Siena in apertura di gara. E, in extremis, il regalino di Valeri al Milan. Al peggio non c’è mai fine.

Voto 2… Al Palermo di Gasperini

Cambiano i giocatori, passano i mesi. Ma i rosanero sono sempre più inguaiati nei bassifondi della classifica, complice anche una situazione tecnica che non sembra evolversi. Gasperini ha gettato subito nella mischia tutti i nuovi arrivati (soltanto 48 ore prima) ma i rosanero hanno perso la sfida salvezza contro l’Atalanta. E, adesso, sono ultimi a pari punti con il Siena, che però ha sei punti di penalizzazione. I peggiori della Serie A per distacco con la miseria di 17 punti in 23 giornate.

Voto 1… A Torino-Sampdoria 0-0

Sfida salvezza attesa all’Olimpico tra due delle squadre più in forma del campionato. Ne esce un brodino invernale che serve a entrambe le formazioni, ma entusiasma ben poco gli spettatori. Zero occasioni, nessuna giocata. Pochezza infinita.

Voto 0… Al progetto romanista

Se ne è andato Zeman, è rimasto chi nel giro di due anni ha portato giocatori del calibro di Piris, Dodò, Heinze, Kjaer e Gago. Il fallimento del boemo diventa quindi anche il disvelamento della pochezza societaria. Dopo una settimana da comiche in cui il duo Baldini-Sabatini non è riuscito a esonerare Zeman, è stata la squadra a prendere la decisione per loro. E adesso? Oltre alla crisi di gioco del tecnico c’è di più. Una società conflittuale e confusa. Che, dopo aver bruciato Luis Enrique, si è ripetuta con il boemo. Sotto il prossimo.

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