Ansia Pato. Oggi (al più tardi domani) si conosceranno le condizioni di Alexandre Pato e soprattutto se il giovane attaccante brasiliano potrà giocare sabato con la Roma e soprattutto mercoledì prossimo con il Manchester United, la partita che riaprirà o chiuderà definitivamente le strade europee al Milan per questa stagione. La sensazione, dopo la giornata di ieri nella quale il giocatore ha svolto un semplice controllo intorno alle 12, è che Pato difficilmente recupererà per questi due match. L’infortunio non è grave come si era temuto nei primissimi istanti, ma le smorfie di dolore sul volto di Pato, sia in panchina dopo la sostituzione, sia all’uscita dallo stadio nel tunnel che conduce dagli spogliatoi al parcheggio, lasciano intendere che qualcosa al flessore della coscia destra del Papero ci sia.
SOSPETTO STIRAMENTO – Questa la diagnosi peggiore lo strappo ormai è scongiurato, altrimenti Pato non avrebbe lasciato San Siro camminando tranquillamente – che potrebbe arrivare dagli esami strumentali a cui il brasiliano si sottoporrà oggi. In questo caso l’assenza sarebbe indicativamente fra le due e le tre settimane e quindi non solo Pato salterebbe le due prime attesissime sfide di marzo, ma resterebbe fermo ai box anche per la gara con il Chievo del 15 marzo, tornando magari a disposizione per Milan-Napoli del 21 («per capire se ci sarà con Roma o Manchester bisognerà aspettare almeno mercoledì – la dichiarazione di ieri a Milan Channel di Galliani – fosse anche un’assenza di 15 giorni, comunque non giocherebbe due passaggi cruciali della nostra stagione»). La speranza in casa rossonera è però un’altra: Pato ha dimostrato in questi mesi di avere una soglia del dolore abbastanza bassa e la conferma è arrivata domenica allo stadio, con il giocatore prima portato fuori dal terreno di gioco in barella e in lacrime, poi rialzatosi e tornato con le proprie gambe in panchina a seguire il resto della ripresa. Questo potrebbe indicare che l’infortunio sia ancor meno grave di uno stiramento. Cosa? Un’elongazione, magari. Un problema che non risolverebbe di certo la questione “Manchester”, ma permetterebbe allo staff medico di poterci lavorare sopra ( Borriello per un guaio simile è rimasto fuori per 8 giorni), lasciando quindi aperta una speranza non tanto per l’Olimpico, quanto per l’Old Trafford.
Fonte: Tutto Sport
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